Chirurgiche o di stoffa le mascherine a ruba

Martedì 7 Luglio 2020
IL REPORTAGE
TREVISO No, non siamo noi i ribelli della mascherina. A dire che i trevigiani seguono le disposizioni in materia di Covid 19 sono i farmacisti della provincia secondo cui i dispositivi di protezione individuale vengono acquistati dalla gente seguendo il trend di fine maggio e giugno, quando le norme più restrittive per il contrasto del contagio erano state allentate». Le mettiamo sull'autobus e le togliamo alla discesa, certo, le inforchiamo quando dobbiamo fare shopping e poi via, le indossiamo per ordinare uno spritz o un caffè e poi di nuovo liberi. Ma complessivamente siamo più disciplinati del resto del paese, dove oramai è diventata un sorta di ingombrante feticcio che nessuno vuole e porta più.
I RIVENDITORI
Semmai nelle farmacie quello che si nota è un calo dovuto alla disponibilità che c'è sul mercato del prodotto e soprattutto al fatto che le chirurgiche vengono vendute anche da tabacchini, librerie e cartolerie. Praticamente ovunque. «Il calo nella domanda è stato impercettibile - spiegano alla Farmacia Internazionale di Conegliano - del resto c'era anche da aspettarselo con la diffusione delle mascherine lavabili, che ormai assorbono buona parte delle vendite. Con quattro mascherine la famiglia media ha sostituto le chirurgiche usa e getta, che hanno una durata minore. E poi, contrariamente a prima quando le mascherine non c'erano, adesso il mercato si è saturato». «Le FFp2 non le vendiamo più - spiegano alla Farmacia Bassi di Montebelluna - ormai non le chiede più nessuno e le chirurgiche hanno subito, rispetto alla disponibilità delle farmacie, un incremento notevole della distribuzione. Di fatto i abbiamo assistito ad un calo, di circa la metà, ma è per effetto del fatto che le vendiamo in confezioni da 50 pezzi, come ci arrivano. Sono tante e la gente adesso non sa che farsene». «Francamente - spiegano alla Farmacia Ex Marson di Conegliano - trovo che la gente sia molto attenta. Prendono sia la mascherine che il gel disinfettante per le mani e mantengono nei limiti del possibile la distanza uno dall'altro. Comunque adesso si nota una grande differenza rispetto a due mesi fa, quando di dispositivi di sicurezza non se ne trovavano e la gente vagava per la farmacie in cerca di mascherine».
IL TREND
«Un calo? Figurarsi - è la tesi del dottor Giulio Piva, della Farmacia S. Lazzaro di Treviso - noi di chirurgiche ne vendiamo circo 200 ogni due giorni, quindi i volumi non sono in calo ma restano costanti rispetto al periodo in cui sono entrate in vigore, almeno in Veneto, le disposizioni più morbide che hanno ridotto l'impatto del lockdown. Un segno comunque distintivo di questi giorni è la popolarità che hanno acquisito le mascherine lavabili. Non hanno soppiantato le chirurgiche che restano indiscutibilmente le più vendute ma hanno preso decisamente piede, in particolare sulle fasce di popolazione più giovane». Il trevigiano, insomma, rispetta le regole. Soprattutto nei giorni in cui 239 scienziati hanno sottoscritto un documento secondo cui il virus si può trasmettere anche attraverso le goccioline più fini, quelle per intenderci che si liberano nell'aria solo parlando. «Le chirurgiche - spiega Chiara Pianna, della Farmacia Eden di Treviso - hanno una durata variabile tra le 4 e le 8 ore, chiaramente uno dovrebbe comprarne più di una se la indossa per tanto tempo. C'è chi allora chi ne compra confezioni da 10 per essere coperto ma tanti, da quando si debbono usare solo al chiuso e solo per contatti per cosi dire ravvicinati, ne acquistano 1 e se le fanno bastare».
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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