Chiese chiuse, il parroco: «Stiamo facendo il massimo»

Martedì 20 Agosto 2019
Chiese chiuse, il parroco: «Stiamo facendo il massimo»
LA PROPOSTA
TREVISO «È brutto vedere Santa Lucia chiusa, concordo con l'analisi di molti trevigiani. Chiediamo allora l'aiuto di altre associazioni e altri volontari: solo così potremo garantire un servizio diverso. E per l'anno prossimo poter pensare di aprire in agosto». Don Giorgio Riccoboni, parroco del Duomo, lancia la sua proposta alla città: «Ci siamo confrontati su questo problema, anch'io avevo chiesto di poter osservare alcune aperture estive, mi rendo conto che sia una grande perdita arrivare in centro e trovare il portone serrato. Ma mischiate le varie carte non è venuto fuori il poker d'assi. Personalmente dico non uno ma tre grazie ai volontari che già mi garantiscono le aperture tutto l'anno. Con le forze che abbiamo non riusciamo a fare di più». Questa la risposta ai diversi post di imbarazzo di visitatori che chiedevano di poter visitare due tra le chiese più belle della città: quella di Santa Lucia e quella di San Vito.
IL DIBATTITO
Desiderio però impossibile da realizzare per un semplice motivo: i due edifici sacri, in agosto, restano chiusi. Unica eccezione lo svolgimento delle messe. La discussione è subito divampata. Tanti gli interventi, tutti a dire il vero dello stesso tenore: bene la nuova vena turistica della città, male l'organizzazione di servizi e la gestione delle perle storiche e culturali custodite nello scrigno del centro storico. Alla discussione hanno partecipato anche alcuni esponenti del Gruppo Guide della città, che ha il merito di garantire per tutto l'anno la visita ai monumenti trevigiani. Sono volontari, si arrangiano in tutto con le proprie risorse: «Abbiamo anche noi il diritto di andare in ferie». Ma se loro non ci sono le visite nelle chiese non si fanno. Sul punto interviene Lucia Benedetti, referente delle Guide trevigiane: «Con il gruppo di volontari a disposizione, circa una trentina di ragazzi e adulti, stiamo già cercando di coprire ogni giorno la pausa pranzo. In pratica teniamo aperto museo diocesano e Duomo tutta la giornata. Uno sforzo notevole, che però va nella direzione di dare un segnale al turista sui servizi. Non è sufficiente, ma organizzare i turni di volontari è un lavoraccio. Dall'esterno non sempre si capisce quanto sia complicato garantire aperture con zero budget».
LE ECCEZIONI
Benedetti aggiunge anche che la chiesa di Santa Lucia non è sempre off limits: «Con il nuovo parroco abbiamo deciso di cercare di venire incontro alle richieste per quanto possibile. Certo, arrivare e pretendere la porta sempre aperta in agosto è difficile. Però se la guida avverte per tempo, abbiamo cercato di far andare qualcuno ad aprire e di consentire la visita. Il problema è che molte guide sono abusive e organizzano le cose all'ultimo - punge Benedetti - quindi hanno poco da lamentarsi». Santa Lucia è oggettivamente il gioiello della città. Presente in tutte le guide turistiche è il luogo sacro più richiesto dai turisti. Forse anche più del Duomo: «Fare un ragionamento complessivo è possibile ma dobbiamo avere i tempi giusti. Treviso non è una città turistica in senso stretto: al museo diocesano per dire non arrivano mai grandi folle. In pausa pranzo è tanto se entrano 15 persone. Quindi dobbiamo cercare di tarare le disponibilità sull'effettivo bisogno. Cercheremo di fare meglio per il prossimo anno. Magari, come ha suggerito il parroco, inglobando nella rete altre associazioni».
E. Fil.
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