Centenario, Mattarella non ci sarà

Martedì 23 Ottobre 2018
Centenario, Mattarella non ci sarà
IL CASO
VITTORIO VENETO L'ufficialità non c'è, visto che dal Colle non sono arrivate formalmente risposte. Ma resta il dato di fatto: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sarà a Vittorio Veneto, il prossimo 4 novembre, per la conclusione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra.
Non sarà, cioè, nella città che custodisce, nel suo nome e nel suo vissuto, la vittoria, che dopo lunghi anni di indicibili sofferenze significava, molto più semplicemente, la pace.
«Non avendo ricevuto risposta ufficiale dal Quirinale conferma il sindaco Roberto Tonon - credo che, come mi era stato anticipato a voce, il capo dello Stato abbia scelto di prendere parte a un'unica manifestazione a chiusura del centenario, a Trieste, dove il sindaco Roberto Dipiazza mi ha confermato la sua presenza».
LA SCELTA
Trieste e Trento, dove il regio esercito entrò in quel novembre di 100 anni fa. Ha scelto l'estremo lembo del nord irredento, il presidente, quella Trieste che con un percorso ancora lungo, dopo quel giorno, divenne ufficialmente italiana.
E tutto questo, quando in realtà in molti si aspettavano una tappa nella città simbolo della fine delle ostilità, rimasta nei libri di storia e nell'immaginario collettivo come il luogo in cui il lungo, doloroso sforzo delle nostre truppe si concluse vittoriosamente. Il sindaco la prende con filosofia: con Sergio Mattarella e in generale con la figura del presidente della Repubblica, Vittorio Veneto ha un legame da sempre forte. «Ci saranno altre occasioni, a cui stiamo già pensando, per fare in modo che il presidente possa essere presto qui tra noi».
L'IMPEGNO
Città che ha celebrato questo 2018 aprendo le sue porte ai raduni d'arma, tra cui quello triveneto degli alpini, e che si appresta ora a ospitare quello di AssoArma.
Lungo il viale principale della città hanno sfilato in centinaia, rendendo omaggio ai luoghi e a quello che rappresentano, prima ancora che alla storia della propria appartenenza. «Un anno molto impegnativo», dice ancora Tonon. Il 30 e 31 ottobre sarà la volta de L'Esercito vince, il 3 novembre, oggi come allora, entreranno a Vittorio Veneto i soldati inglesi, quindi, il 4 novembre, Festa dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate e centesimo anniversario della fine della Grande Guerra, la cerimonia pubblica del pomeriggio con l'esposizione delle opere che giovani artisti internazionali hanno dedicato all'evento, e il concerto serale. Quando scoppia la pace lo slogan che ha attraversato questo lungo anno, il più sentito dei quattro che l'Italia ha ricordato e celebrato a un secolo di distanza da un conflitto combattuto sul proprio territorio. E proprio alla pace che è scoppiata in quel 4 novembre, pace interrotta dal secondo conflitto mondiale, ma poi ritornata per essere duratura, gli artisti hanno dedicato le opere che saranno fatte conoscere al pubblico quella domenica.
IL PRIMO CITTADINO
Il presidente della Repubblica sarà dunque a Trieste per la chiusura ufficiale delle celebrazioni per il centenario, prevista, dopo l'atterraggio a Ronchi dei Legionari, in piazza Unità.
«Abbiamo fatto un anno di manifestazioni e appuntamenti per ricordare a tutta l'Italia che Vittorio Veneto significa fine della Grande Guerra conclude Tonon - Trevigiani, veneti e italiani hanno colto la volontà della nostra città di rimanere non solo nella memoria, ma nel cuore di tutta l'Italia».
Questa l'eredità che questo lungo cammino vuole lasciare, cammino che ha fatto tappa anche al Pentagono, a Washington, e a Londra, al prestigioso Army and Navy Club. Per raccontare la guerra di montagna, le atroci sofferenze della trincea, ma anche per annunciare la pace che oggi vuole essere la parola distintiva di una città e di un territorio.
Lina Paronetto
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