Caso di morbillo alle Canossiane: tornato a casa lo studente francese

Martedì 17 Aprile 2018
IL CONTAGIO
TREVISO È rientrato in Francia il ragazzino di 13 anni colpito da morbillo mentre si trovava nella Marca, assieme ad altri 44 studenti di una scuola di Orléans, nell'ambito di un programma di gemellaggio con l'istituto Canossiano. Il padre è venuto a prenderlo sabato sera. E il giorno dopo sono ripartiti assieme in auto. La famiglia francese sta vivendo un momento delicato, anche se il giovane in questione sta lentamente migliorando. Su dieci figli, infatti, cinque sono stati colpiti dal morbillo in modo praticamente contemporaneo. Una situazione estrema che ha fatto storcere il naso a qualcuno all'interno dell'Usl della Marca: «A fronte di una situazione del genere probabilmente non era il caso di mandare il 13enne in viaggio qui da noi». Ma ormai le cose sono andate così.
LE CONTROMISURE
Il dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria si è mosso senza perdere un istante dopo la diagnosi di morbillo sul ragazzino, confermata dalla pediatra della famiglia che lo ospitava. Il servizio ha subito fatto partire la profilassi offrendosi per vaccinare i ragazzi delle medie delle Canossiane entrati in contatto con il coetaneo, le famiglie che hanno ospitato i giovani francesi e gli insegnanti dell'istituto trevigiano non ancora coperti. È stato complicato contattare tutti. Ma alla fine i conti sono tornati. Anche se non c'è stato un assedio al centro della Madonnina. La maggior parte, infatti, era già coperta. Dopotutto nel trevigiano la copertura supera il 95%. Nel dettaglio, sono stati vaccinati tre bambini su quattro. Uno, non coperto, ha rifiutato. La sua famiglia, evidentemente novax, ha preferito andare avanti come nulla fosse. Sono stati vaccinati anche quattro genitori. Più quattro insegnanti delle Canossiane. «Non mettiamo in dubbio il gemellaggio con la scuola di Orleans specifica Stefano De Marchi, preside dell'istituto trevigiano ma ora andremo a rivalutare le modalità per la sicurezza di tutti».
TEMPI D'INCUBAZIONE
L'attenzione è ancora alta. Anche per questo il centro della Madonnina sarà a disposizione di tutti sia oggi pomeriggio che domani pomeriggio. «Eventuali nuovi casi ha spiegato Mauro Ramigni, responsabile servizio igiene e sanità pubblica dell'ex Usl di Treviso potrebbero emergere nel giro di una settimana». La malattia, infatti, ha 15 giorni di incubazione. Per ora non sono stati registrati nuovi casi. Il 13enne, poi, non aveva nemmeno avuto bisogno di un ricovero. Dopo gli accertamenti in ospedale, è rimasto per tre giorni nella casa della famiglia che lo aveva ospitato, i cui componenti erano tutti vaccinati.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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