Caso Artuso, la Cassazione non fa sconti alla moglie

Venerdì 23 Ottobre 2020
LA SENTENZA
TREVISO La Corte di Cassazione ha confermato la condanna inflitta a Cristina Caodaglio e al marito Roberto Artuso, titolari dell'immobiliare Restera finita nell'occhio del ciclone per aver provocato dei buchi nei bilanci di tredici condomini amministrati in città. Una vicende che fece scalpore e mise in grandi difficoltà decine di famiglie che, in pieno inverno, si ritrovarono al gelo. I due, dopo il passaggio davanti al giudice di primo grado quello in corte d'Appello, vennero condannati per l'accusa di appropriazione indebita. A Artuso vennero inflitti due anni di reclusione e 560 euro di multa, mentre per la Caodaglio la condanna fu di due anni e quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa. Il ricorso in Cassazione non ha cambiato le sentenze. Ovviamente un discorso a parte merita Artuso, scomparso del dicembre 2019 per un incidente in moto avvenuto in Africa. La morte ha cancellato tutto. La pratica invece è proseguita per la Caodaglio. La Suprema Corte non ha ravvisato motivi per accogliere il suo ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Quindi, oltre a confermare le sentenze già emanate, la ha condannata la Caodaglio anche al «pagamento delle spese processuali sostenute dalla comune di Treviso come parte civile.
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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