Carenza di aule: «Ricaveremo i nuovi spazi a San Pelajo»

Venerdì 23 Agosto 2019
L'EMERGENZA
TREVISO (mf) «Tutte le aule necessarie per ospitare i ragazzi saranno pronte prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. Ci sono delle criticità, vero. Ma stiamo lavorando per risolverle. Magari alla fine non saranno esauditi i sogni di tutti. Però troveremo di sicuro la quadra». Stefano Marcon non ha dubbi. Il presidente della Provincia, ente che gestisce gli edifici delle scuole superiori, conosce bene i nodi. Nelle ultime settimane il Riccati, il liceo artistico e il Palladio, giusto per rimanere a Treviso, hanno bussato alla porta del Sant'Artemio chiedendo spazi aggiuntivi per poter accogliere tutti i loro iscritti. L'istituto tecnico economico di piazza Vittoria, in particolare, deve trovare almeno cinque nuove aule per oltre 100 ragazzi nel giro di un paio di settimane, entro l'11 settembre, giorno della ripresa delle lezioni. «C'è la possibilità di ricavare le aule necessarie all'interno del campus di San Pelajo -annuncia Marcon- stiamo discutendo con gli altri inquilini del campus scolastico».
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Sostanzialmente si sta chiedendo all'istituto tecnico professionale Giorgi-Fermi, alla succursale del Duca degli Abruzzi e a quella del Besta di stringersi un altro po' per fare spazio ai cento studenti che non trovano posto nella sede centrale del Riccati. La preside, Luisa Mattana, ha fatto il possibile aprendo alla trasformazione di laboratori e aule insegnanti in vere e proprie classi. Ma non è bastato. La Provincia aveva cercato spazi anche nel seminario vescovile: senza successo. Ora è partita una corsa contro il tempo. Ormai mancano solo due settimane all'inizio del nuovo anno scolastico. Il Comune di Treviso, da parte sua, non può fare molto quando si parla di scuole superiori. «Non credo che in questo momento riusciremo ad andare incontro alle esigenze del Riccati -ammette il sindaco Mario Conte- ma se sarà necessario, faremo comunque una verifica». Oggi tutti sperano che si riescano a trovare gli spazi necessari all'interno del campus di San Pelajo. Questo salverebbe capra e cavoli. Almeno per il momento.
EX PROVVEDITORATO
Nel frattempo da Ca' Sugana suggeriscono alla Provincia di pensare anche alla possibilità che la palazzina dell'ex provveditorato di via Sartorio, vuota da anni, possa essere usata per ospitare gli alunni che nelle scuole stanno troppo stretti. «Personalmente non avrei problemi a dare la palazzina in comodato d'uso -apre Marcon- ma è difficile immaginare di usare uno stabile del genere solo per cinque classi. Tanto più che prima dovrebbero essere effettuati dei lavori di adeguamento». Ad oggi il Sant'Artemio vede l'ex provveditorato come una ciambella di salvataggio. Quest'anno e il prossimo saranno i più difficili. «Il prossimo anno alle superiori verrà toccato il picco demografico -evidenzia il presidente della Provincia- poi il calo nel numero degli iscritti inizierà a farsi sentire anche qui. Di conseguenza le necessità saranno diverse». Per questo si sta attenti a non fare il passo più lungo della gamba. L'obiettivo ora è migliorare gli edifici scolastici già esistenti. Su questo fronte il Sant'Artemio è tornato a lavorare sodo dopo anni di involontario immobilismo. «I tagli subiti negli ultimi 4 anni avevano azzerato le possibilità di spesa per rinnovare gli edifici delle scuole -conclude Marcon- adesso le cose si sono rimesse in moto».
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