Caos fondi anti Covid «Disparità ed errori»

Sabato 19 Settembre 2020
LA POLEMICA
TREVISO Uno scarto a dir poco abissale, come se alcune scuole avessero ottenuto la luna e altre soltanto le briciole. Appena il tempo di ritornare in classe e negli istituti scolastici trevigiani scoppia la bomba dei due pesi e delle due misure con i quali sono state assegnate da parte del Miur le risorse finanziarie destinate alle scuole per mettere in moto tutte le misure anti-Covid necessarie per la ripresa delle lezioni in presenza. Dal personale docente e Ata di rinforzo ai banchi e le sedie in aggiunta. Dalla pulizia e disinfezione anti contagio fino al supporto della vigilanza. Tutte spese aggiuntive a carico delle scuole, la cui copertura è garantita proprio dai fondi messi sul piatto della bilancia della scuola pubblica attraverso il Decreto ministeriale che porta la data dello scorso 10 agosto per il ritorno in classe dopo il lockdown. Ma appena giunti nei giorni scorsi agli istituti i fondi di rinforzo per affrontare dal punto di vista didattico e sanitario l'emergenza è arrivata anche l'amara sorpresa. Con scuole che hanno ricevuto in proporzione uno e altre cento: «Segnaliamo la gravissima situazione di alcuni istituti scolastici del Veneto nell'assegnazione attraverso l'Ufficio scolastico regionale delle risorse finanziare aggiuntive spiega Eugenia Brancaccio, genitore referente del Coordinamento regionale dei presidenti dei consigli di istituto Le tabelle di assegnazione dei fondi ci lasciano evincere una distribuzione iniqua».
DISUGUAGLIANZE
Il risiko dei fondi. Basti pensare che tra le scuole della Marca c'è chi come l'Istituto comprensivo Mandela di Mogliano ha ricevuto fondi per la ripresa a sei cifre pari a 694.931 euro. La forbice delle risorse ministeriali assegnate si chiude drasticamente invece per l'istituto Coletti in città con appena 7.800 euro. Briciole a confronto. Il record dei fondi ridotti all'osso va all'istituto comprensivo di Crespano. Appena 4.544 euro.
A monte dello scarto altrimenti inspiegabile fa ora capolino un errore in corso d'opera. Perché se si cambia il moltiplicatore si sa il risultato finale è diverso: «Queste differenze non sono dovute a scarso impegno dei giocatori, ma a un cambio delle regole di invio della richiesta fatta dalle scuole attraverso l'ufficio regionale spiega la referente dei genitori presidenti di istituto Sono state cambiate in corsa le modalità di presentazione della domanda. Il vademecum è stato modificato senza alcuna segnalazione. Chiedendo nella prima stesura di inserire il numero dei docenti e nella seconda versione il numero delle ore del tempo scuola o di servizio senza modificare il format». Trovato ora l'errore non è ancora stato arrestato l'effetto domino della iniqua distribuzione dei fondi. «Quando la partita finisce in questo modo qualcuno dovrebbe domandarsi se il gioco è stato corretto o se qualcosa non è andato per il verso giusto mettono in chiaro i genitori presidenti di istituto - Ci saranno istituti che non avranno risorse per affrontare la difficile ripresa di quest'anno e altri che non potranno garantire tutti i servizi necessari».
I DIRIGENTI
E se i genitori ora fanno fronte comune per sbrogliare la matassa anche i presidi chiedono una verifica istruttoria della modalità di assegnazione dei fondi per venire a capo di eventuali errori. «Non possono sussistere queste sperequazioni si deve poter rimediare - spiega la preside dell'Istituto comprensivo Coletti, Ada Vendrame Nel primo manuale veniva chiesto a noi dirigenti di inserire il numero dei docenti e ata. Nel secondo invece il numero di ore di cui la scuola aveva bisogno. Ma il format dell'invio della domanda on line non era cambiato. Questa incongruenza alla fine ha finito per creare una sperequazione irrazionale tra istituti scolastici». Sono almeno una dozzina gli istituti scolastici in Veneto che di fronte ai 200mila euro richiesti si sono visti messi in conto briciole. Tant'è che lo scorso 7 settembre anche i sindacati della scuola hanno presentato all'Ufficio scolastico regionale una istanza di riesame per l'assegnazione delle risorse. «Da preside dico che bisogna rimediare ancor prima che per la scuola per gli alunni e per le loro famiglie conclude la dirigente dell'istituto Coletti Da cittadina ripeto invece che milioni di risorse non possono essere gestiti con sciatteria amministrativa senza controllo».
Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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