Cantarane, si cambia no al park multipiano

Mercoledì 16 Ottobre 2019
LA TRATTATIVA
TREVISO Due ore di confronto e un risultato: si può discutere, il tanto temuto muro contro muro non c'è. E questa è una buona base di partenza. Il vertice tra l'amministrazione comunale e Parcheggi Italia spa sul futuro della sosta a pagamento in città si è concluso con una nota positiva, ma è solo la prima tappa. La giunta, rappresentata dal vicesindaco Andrea De Checchi, dall'assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese e dal sindaco Mario Conte che ha fatto gli onori di casa, si gode due risultati: la disponibilità della società privata a rivedere alcuni termini della convenzione firmata dalla precedente amministrazione per la realizzazione di parcheggi multipiano a pagamento in zona Cantarane e all'ex Pattinodromo; la possibilità di mettere mano soprattutto al progetto del Cantarane, il più indigesto tra i due. Se dipendesse dal sindaco Conte e dai suoi assessori, il Cantarane non si dovrebbe proprio fare. Ma questo rischia di rimanere un desiderio irrealizzabile: quel park è uno dei punti fondamentali dell'accordo siglato a suo tempo con Parcheggi Italia. Più facile invece arrivare a una mediazione: il Cantarane si farà ma in modo diverso, magari cancellando solo il piano interrato e mantenendo invece la superficie a raso. E su questo si sta lavorando.
LE RICHIESTE
De Checchi e Zampese hanno illustrato in modo dettagliato perché ritengono penalizzante la convenzione firmata non più tardi di due anni fa dalla Giunta Manildo. Hanno contestato essenzialmente tre punti: l'obbligo di ridurre i posti a pagamento dentro la città per incentivare l'uso dei due park in arrivo; la richiesta di rendere pedonale piazza Duomo anche senza un progetto specifico che comprenda l'intero centro storico; è infine l'accordo di evitare l'applicazione di tariffe concorrenziali con quelle che verranno adottate da Parcheggi Italia. «Per noi sono vincoli eccessivi. Ci troveremmo con meno parcheggi in città, più cari e con meno stalli gratuiti», hanno ammesso i due assessori. Ovviamente nessuno ha accusato la società che, è stato ripetuto più volte nel corso della discussione, ha fatto il suo lavoro. Sotto accusa c'è invece finita la precedente giunta. Ma è stato evidenziato anche che è possibile trovare soluzioni per rendere più accettabile la convenzione per Ca' Sugana e non intaccare il quadro economico-finanziario impostato da Parcheggi Italia.
IL RISPARMIO
Zampese e De Checchi hanno battuto soprattutto su un tasto, quello delle economie. «Visti i flussi di traffico e la tendenza in quella zona, non sarebbe conveniente investire 4 milioni di euro per fare il Cantarane interrato», hanno evidenziato, per non dire consigliato ai dirigenti di Parcheggi Italia arrivati ieri in città. Quei quattro milioni risparmiati garantirebbero invece un guadagno certo se spalmati sul multipiano all'ex Pattinodromo, che invece resta confermatissimo, e sull'investimento decisamente più leggero necessario per costruire un Cantarane ridotto e a raso. Se poi Parcheggi Italia dovesse insistere sulla volontà di realizzare comunque due multipiano, il Comune si giocherebbe la carta del baratto: rinunciare al Cantarane per costruire invece al Foro Boario. L'incontro, tirate le somme, è risultato interlocutorio. Le parti hanno registrato le reciproche richieste. E si sono date tempo due settimane per elaborare delle nuove proposte che rispettino i desiderata da una parte e i vincoli imposti dai contratti già firmati dall'altra. A Ca' Sugana sono consapevoli che la partita è tutta da giocare e che nessun risultato è scontato. Ma, alla fine, già arrivare a non avere più vincoli almeno sulla politica delle tariffe, sarebbe giudicato un bel risultato.
Paolo Calia
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