Canova, la passerella volante

Lunedì 24 Settembre 2018
IL PROGETTO
TREVISO Un progetto di sviluppo da oltre 53 milioni fermo da mesi al ministero dell'Ambiente in attesa dell'ok dalla commissione Via per l'impatto ambientale. Uno stop lungo, per qualcuno anche troppo, che smorza lo sviluppo dell'aeroporto Canova di Treviso. Le carte sono tutte pronte, depositate a Roma da tempo, si attende solo il responso.
PARCHEGGI
Il Masterplan presentato da Save, riveduto e corretto, immagina uno scalo diverso da quello attuale, sempre inserito in un contesto problematico per via della presenza del Parco del Sile, del quartiere di San Giuseppe e di una viabilità sempre sul filo del tracollo. I 53 milioni e 268mila euro sono spalmati in interventi programmati fino al 2030. Stando al piano investimenti il 2018 è destinato alla manutenzione, mentre nel 2019 dovrebbe arrivare il primo investimento di un certo spessore: l'acquisto della prima delle aree parcheggi private che circondano l'aeroporto per un importo di poco superiore ai due milioni di euro (due milioni 167.500 euro), mentre nel 2020 Save ha intenzione di prendere le aree sosta attualmente gestite dal Comune per tre milioni 153mila euro. Ed entro il 2030 Save punta ad avere tutte le zone per la sosta spuntate attorno allo scalo: una questione di business ma anche di rispetto delle norme, considerato che l'Enac chiede mille posti auto disponibili ogni milione di passeggeri in transito.
LA PASSARELLA
Nel 2020, anno in cui si concentrano investimenti per oltre 13 milioni, è anche prevista la realizzazione della passerella pedonale sopra la Noalese. Andrà a collegare, come si vede nei disegni allegati, la zona di accesso all'aeroporto con il grande parcheggio di fronte, il Farst Park, che non sarà più a raso ma multipiano. Si tratta di un progetto importante, da 410mila euro. La passerella sarà lunga 50 metri e posta a un'altezza che varia da cinque metri e mezzo a sei metri e mezzo, in modo da consentire il passaggio mezzi pesanti come camion e corriere. I passeggeri potranno accedervi sia attraverso le scale, che attraverso degli ascensori. Nella relazione che accompagna il progetto viene descritta così: «Oltre a essere un elemento architettonico qualificante, la passerella evita il passaggio pedonale ed aumento il servizio delle dotazioni per la sosta breve». Il nodo da sciogliere riguarda la realizzazione del cantiere, che dovrà comunque garantire il transito lungo la Noalese e non sarà semplice.
RICHIAMI PALLADIANI
La nuova torre di controllo, prevista per il 2024, avrà un'architettura che richiama il Palladio, tanto per rimanere in tema di bellezze venete: «Il progetto - si legge nella relazione - si caratterizza per i costanti richiami al genius loci sia della composizione architettonica che nella scelta dei materiali dall'architettura Palladiana ai rivestimenti in latterizio». Sarà ipertecnologica è avrà lo spazio per quattro operatori.
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci