Canova, il numero dei voli blocca l'ok al Masterplan

Martedì 25 Settembre 2018
IL PROGETTO
TREVISO È tutto legato al numero di voli. La zavorra che impedisce il decollo del Master Plan per lo sviluppo dell'aeroporto Canova, è rappresentata dalla discussione infinita su quanti movimenti sarà possibile autorizzare da e per lo scalo trevigiano. Il progetto di sviluppo presentato da Save, che programma una serie di investimenti fino al 2030, potrebbe alzare l'asticella dai 16mila autorizzati adesso a oltre 22mila. A Roma, da quanto trapela in questi giorni, non pare abbiano gradito. Ma non hanno nemmeno detto di no. La commissione Via del Ministero, che deve dare il definitivo via libera al progetto, vuole trattare. Lo sviluppo immaginato per il Canova viene considerato attuabile, comprese le misure di mitigazione ambientale allegate al progetto, ma il numero di voli non può essere aumentato più di tanto. La ricerca di un punto d'incontro sta però rallentando la tabella di marcia. E tanta resistenza comincia a creare qualche mal di pancia anche nella Marca, dove la Lega vorrebbe che il piano venisse sbloccato in tempi rapidi.
LE CONTROMISURE
Nel frattempo il Master Plan da 53 milioni di euro, che prevede varie tappe tra cui 4,6 milioni di euro di investimenti per il solo 2018, procede con estrema lentezza. A parte qualche intervento di manutenzione, il resto è ancora tutto fermo. Save ha però pianificato tutto, compreso il progressivo acquisto di tutte le aree parcheggio nate attorno allo scalo, tra cui quella gestita da Ca' Sugana, per un totale di 11 milioni messi sul piatto. In ballo c'è anche la passerella pedonale che transiterà sopra la Noalese, a sei metri e mezzo nel suo punto più alto per far passare camion e corriere, collegando l'ingresso dello scalo con il parcheggio multipiano che dovrebbe sorgere al posto di quello attualmente esistente ma a raso. L'opera costerà 410mila euro ed è prevista per il 2020 ma, considerati i ritardi, la tempistica potrebbe essere rivista. Il progetto prevede anche strutture nuove per l'aeroporto, come la torre di controllo dall'architettura vagamente palladiana, e una nuova distribuzione dei posti riservati ai Boing 737-800 in arrivo e in partenza da Treviso. Ma fino a quando da Roma non decideranno di sbloccare la situazione, in un modo o nell'altro, non si muoverà foglia. Le diplomazie sono al lavoro perché il progetto prenda il volo, anche se non manca chi tifa perché la Via ministeriali, alla fine, decida di bloccare tutto e rispedire il Master Plan a Venezia per una revisione. Ipotesi che, se mai si concretizzerà, potrebbe aprire scenari inaspettati.
P. Cal.
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