Cani in Pediatria: in 5 hanno già aiutato i piccoli pazienti

Domenica 19 Maggio 2019
LA BUONA NOTIZIA
TREVISO Dalla cuccia di casa al letto dell'ospedale per dare forza e motivare i piccoli pazienti che stanno affrontando pesanti malattie. Anche nelle situazioni più gravi, i cani possono essere un'ottima medicina. Nel vero senso della parola. Sono sempre di più quelli che seguono i loro giovani proprietari all'interno del reparto di Pediatria del Ca' Foncello.
IL PROGETTO
Il progetto è partito con una bambina di 11 anni che ha potuto riabbracciare il suo amico peloso durante il ricovero. E adesso non si ferma più. Solo nell'ultimo periodo cinque cani di proprietà dei piccoli pazienti hanno messo le zampe nell'unità del Ca' Foncello. Ma nessuno vuole dar vita a facili entusiasmi: l'ingresso in reparto del cane di casa viene valutato dai medici in base al quadro clinico e alle necessità dei bambini.
«Non è semplicemente una questione di compagnia, per quanto importante sottolinea il primario Stefano Martelossi il progetto è rivolto ai bambini che ne hanno effettivamente bisogno a livello terapeutico». Come medicina, appunto.
I CONTROLLI
L'animale di casa deve essere sottoposto a mille controlli per azzerare il rischio di infezioni in un ambiente delicato come quello ospedaliero. Sono esclusi in partenza i cuccioli e tutti i cani che non è possibile tenere facilmente sotto controllo. Il progetto, coordinato da Carla Giugno, insegnante della Scuola in ospedale dell'istituto comprensivo Stefanini, prevede interventi di terapia assistita ed educazione assistita con animali nel reparto e nei settori emato-oncologico, chirurgia pediatrica e fibrosi cistica.
«La possibilità di far entrare il cane di proprietà si apre quando ci sono condizioni particolari come degenze lunghe e complicate, dove c'è bisogno di lavorare sulla motivazione del paziente e della famiglia. Sempre e solo su segnalazione dello staff medico spiega la coordinatrice i protocolli igienici per l'accesso sono estremamente precisi. Il cane deve avere il libretto sanitario in regola. E poi viene valutato, sia a livello sanitario che comportamentale, dalla veterinaria dell'Usl, che è esperta in interventi assistiti». Si tratta di Giovanna Donà, componente del Servizio veterinario, igiene, allevamenti e produzioni zootecniche del centro della Madonnina. Spetta a lei l'ultima parola sugli amici pelosi. Di seguito, dopo l'autorizzazione del primario, si stabilisce un percorso per l'accesso del cane in reparto.
TEMPI BREVI
I tempi per tutti questi passaggi possono anche essere molto brevi. In particolare grazie alla disponibilità di Donà. Le malattie dei bambini, purtroppo, non aspettano. A tutto ciò si aggiunge il programma di pet therapy Coccole pelose - Intervento educativo assistito con animale che permette l'accesso di cani e staff addestrato, quindi non gli animali di casa, nell'Emato-oncologia pediatrica, uno dei settori più delicati in assoluto, così come negli altri settori del Ca' Foncello.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci