LA POLEMICA
TREVISO Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica, questa volta punzecchia il centrosinistra e su un tema sempre caldo come quello della sicurezza. Lo spunto è dato dalla presa di posizione di Michela Nieri (Pd) che ritiene eccessivo spendere diecimila euro per acquistare, e addestrare, un nuovo cane antidroga; sarebbe meglio destinare quelle risorse alla crisi legata al Coronavirus. Calesso osserva che durante l'amministrazione Manildo, chi oggi protesta contro la nuova unità cinofila, non ha mai mosso un dito sull'acquisto del precedente cane e di tutte le dotazioni fornite alla polizia locale.
«Concordo su tutto e sono particolarmente soddisfatto che questi consiglieri di maggioranza abbiano modificato nettamente le loro posizioni rispetto a quello che sostenevano e votavano quando erano in maggioranza - sottolinea Calesso - durante l'amministrazione Manildo non sono mancati, se non ricordo male, gli acquisti di autoveicoli e dotazioni per la polizia municipale e sono state effettuate anche le assunzioni di alcuni agenti. Nessuno dei consiglieri che contestano oggi la nuova amministrazione contestò all'epoca queste scelte della giunta Manildo, eppure già all'epoca non mancavano certo le situazioni di disagio economico e sociale su cui concentrare le risorse dell'amministrazione, invece di destinarle alla polizia municipale». Poi si focalizza sul cane anti-droga: «Per quanto riguarda, nello specifico, il cane-antidroga ricordo che, mentre io nelle riunioni di maggioranza chiedevo che l'amministrazione lo cedesse, la giunta decise al contrario di acquistare il secondo esemplare. E ciò accadde nel totale silenzio di chi oggi contesta l'acquisto del cane-antidroga da parte della giunta Conte. Ma, soprattutto, ricordo che i consiglieri di centrosinistra in questione votarono l'introduzione nella nostra città del Daspo urbano e, per quanto mi riguarda, quella scelta ha avuto un valore politico anche più grave di quella della dotazione di uno o più cani anti-droga».
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica, questa volta punzecchia il centrosinistra e su un tema sempre caldo come quello della sicurezza. Lo spunto è dato dalla presa di posizione di Michela Nieri (Pd) che ritiene eccessivo spendere diecimila euro per acquistare, e addestrare, un nuovo cane antidroga; sarebbe meglio destinare quelle risorse alla crisi legata al Coronavirus. Calesso osserva che durante l'amministrazione Manildo, chi oggi protesta contro la nuova unità cinofila, non ha mai mosso un dito sull'acquisto del precedente cane e di tutte le dotazioni fornite alla polizia locale.
«Concordo su tutto e sono particolarmente soddisfatto che questi consiglieri di maggioranza abbiano modificato nettamente le loro posizioni rispetto a quello che sostenevano e votavano quando erano in maggioranza - sottolinea Calesso - durante l'amministrazione Manildo non sono mancati, se non ricordo male, gli acquisti di autoveicoli e dotazioni per la polizia municipale e sono state effettuate anche le assunzioni di alcuni agenti. Nessuno dei consiglieri che contestano oggi la nuova amministrazione contestò all'epoca queste scelte della giunta Manildo, eppure già all'epoca non mancavano certo le situazioni di disagio economico e sociale su cui concentrare le risorse dell'amministrazione, invece di destinarle alla polizia municipale». Poi si focalizza sul cane anti-droga: «Per quanto riguarda, nello specifico, il cane-antidroga ricordo che, mentre io nelle riunioni di maggioranza chiedevo che l'amministrazione lo cedesse, la giunta decise al contrario di acquistare il secondo esemplare. E ciò accadde nel totale silenzio di chi oggi contesta l'acquisto del cane-antidroga da parte della giunta Conte. Ma, soprattutto, ricordo che i consiglieri di centrosinistra in questione votarono l'introduzione nella nostra città del Daspo urbano e, per quanto mi riguarda, quella scelta ha avuto un valore politico anche più grave di quella della dotazione di uno o più cani anti-droga».
P. Cal.
