Cadavere nel bosco: è l'uomo scomparso

Lunedì 19 Novembre 2018
Cadavere nel bosco: è l'uomo scomparso
IL CASO
ODERZO Lo hanno trovato morto in un bosco a 1.700 metri di quota sulle montagne della Valmalenco, in provincia di Sondrio. Era completamente nudo ma, da un primo esame, non sono stati riscontrati segni di violenza. Si sono concluse nel modo più tragico le ricerche di Tino Zecchinello, 48enne di Motta di Livenza, allontanatosi volontariamente dieci giorni fa da una casa di cura di Oderzo dov'era seguito da diverso tempo perchè sofferente di problemi mentali. I carabinieri di Sondrio, al momento, propendono per due ipotesi: un incidente in montagna o un suicidio. Di certo, viste le basse temperature, il 48enne potrebbe essere morto assiderato. La Procura nelle prossime ore dovrà decidere se disporre o meno l'autopsia sulla salma, recuperata, trasportata a valle dal Soccorso Alpino della Valtellina e Valchiavenna.
L'ALLONTANAMENTO
Zecchinello aveva fatto perdere le sue tracce giovedì 8 novembre. Si era allontanato in macchina ma non aveva che percorso molti chilometri. Era arrivato alla stazione di Oderzo e aveva preso la primo treno diretto in Lombardia. Non era la prima volta che scappava. Amava la montagna e spesso faceva delle escursioni senza avvertire nessuno. Ma, di solito, dopo pochi giorni, rientrava a Oderzo. I familiari, già lo scorso fine settimana, avevano chiesto aiuto a carabinieri e vigili del fuoco che mercoledì 14 avevano anche allestito un campo base a Colfrancui: l'area era stata sorvolata in elicottero e i sommozzatori avevano scandagliato il canale Navisego, ma senza esito. Zecchinello in effetti era già lontano. Stando a quanto emerso, una volta, raggiunta la provincia di Sondrio aveva noleggiato una tenda e dell'attrezzatura da montagna e si era portato in alta quota.
IL RITROVAMENTO
Ieri pomeriggio, verso le 15, una donna che stava raggiungendo la sua baita, in località Pauletto, ha scorto il corpo di un uomo nel bel mezzo di una radura, all'interno del bosco della Valmalenco. Ha chiesto subito aiuto ai carabinieri che hanno mosso medici ed infermieri del 118 e uomini del Soccorso Alpino. Per Zecchinello non c'era più alcuna speranza. Era morto da chissà quante ore, probabilmente assiderato dalla bassissime temperature raggiunte in quota durante la notte. Tanto più perchè, come emerso, non indossava alcun vestito. Un dettaglio che riporta direttamente a un precedente episodio avvenuto 14 anni fa.
IL PRECEDENTE
Zecchinello, nel giugno 2014, venne trovato dopo 10 giorni di ricerche in una tenda mimetizzata fra le frasche sulla strada che porta ai Piani Eterni, a 2000 metri di quota, in provincia di Belluno. Venne tratto in salvo da un passante che, insospettito, aprì la cerniera della tenda e trovò l'allora 34enne Zecchinello infreddolito, affamato, ma soprattutto incatenato. Si era legato attorno al collo e ai polsi una catena, l'aveva assicurata col lucchetto e aveva successivamente gettato via la chiave. «Volevo stare un po' da solo» aveva detto alla madre prima di allontanarsi con sacco a pelo, tenda e pochi viveri. Pochi giorni dopo il ritrovamento di Zecchinello, suo zio Ottavio tirò in ballo un santone di Scorzè (apparso anche su Striscia la Notizia), del quale il nipote, a suo dire, era diventato un adepto. «Da quando entrò in quella setta religiosa cambiò completamente» dichiarò all'epoca. Quel che è certo è che Tino, subito ricoverato in psichiatria, non riuscì mai più a riprendersi completamente. Ora resta da chiarire perchè fosse finito lassù, sui monti di Sondrio e come sia morto.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci