Ca' Foncello: impiantato il primo pacemaker senza fili

Mercoledì 30 Settembre 2020
SANITÀ
TREVISO Impiantato il primo pacemaker senza fili. Si tratta di un nuovo traguardo per l'ospedale di Treviso. Ma non solo. L'intervento eseguito nell'unità di Cardiologia, diretta da Carlo Cernetti, è tra i primi del genere a livello nazionale. Il dispositivo leadless (senza fili, appunto) ora fa battere il cuore di un paziente che da oltre trent'anni è costretto a convivere con pesanti problemi cardiaci. Si era sottoposto al primo impianto già nel 1987 a causa di un blocco atrioventricolare completo. Negli ultimi tempi aveva sviluppato un'infezione proprio al livello del dispositivo. Da qui la decisione di sostituirlo, dopo la terapia antibiotica, con l'apparecchio di ultima generazione.
L'INTERVENTO
Il delicato intervento è stato portato a termine dall'equipe medica di Elettrofisiologia, guidata da Vittorio Calzolari e composta da Martino Crosato, Luca De Mattia e Paolo Squasi. La scelta è ricaduta sul pacemaker senza fili, che risulta essere ampiamente meno esposto ai problemi infettivi rispetto ai pacemaker tradizionali spiegano dall'Usl volendo recuperare la sincronia tra atrio e ventricolo, persa con la stimolazione provvisoria, si è optato per il pacemaker leadless di ultima generazione, dotato dell'algoritmo che riesce a garantire la corretta sequenzialità di contrazione delle camere cardiache». «L'intervento, che prevede l'inserimento del dispositivo da una vena della gamba, è avvenuto con successo, senza complicanze aggiungono il pacemaker ha ripristinato da subito la corretta contrazione cardiaca, risolvendo immediatamente i sintomi lamentati dal paziente».
CARATTERISTICHE
Il pacemaker leadless ha la capacità di percepire l'attività atriale garantendo il mantenimento della sincronizzazione elettrica tra le camere cardiache. «La tecnologia è stata implementata di recente attraverso un sofisticato algoritmo che, mediante una complessa analisi del movimento dello stesso dispositivo all'interno del ventricolo, riesce a individuare nel tempo l'attività atriale, così da erogare poi lo stimolo di attivazione ventricolare corretto». Prima l'atrio, quindi il ventricolo. In questo modo si riduce il rischio di sviluppare quei sintomi, spesso di difficile individuazione, noti come sindrome da pacemaker. Si tratta di una delle più importanti innovazioni nell'ambito della cardiostimolazione. Prodotto negli Stati Uniti, il pacemaker senza fili di ultima generazione viene impiantato in casi selezionati all'interno di centri specializzati, con esperienza di elettrofisiologia, dotati anche di Cardiochirurgia. E su questo fronte il Ca' Foncello è in prima linea.
M. F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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