Ca' Sugana cresce nel gradiente di consenso tra gli elettori in città, ma il Partito democratico è in una situazione statica. Deve lavorare per radicarsi meglio e soprattutto diventare meno Manildocentrico. Perchè il sindaco, per vincere, ha bisogno di una compagine unita, propositiva, che lo supporti nella gestione delle relazioni con la base. Dunque: Pd se ci sei, batti un colpo. Questo il macrotema dell'assemblea di ieri a Ca' del Galletto. Non un bagno di folla, considerata anche la domenica estiva, ma con tutte le presenze che contano. Dal sindaco al vicesindaco, dagli assessori Manfio e Gazzola, ai consiglieri e al segretario provinciale Lorena Andreetta. Una cinquantina in tutto i presenti. L'indirizzo di Manildo è chiaro: «Bisogna prepararsi per il 2018, lavorare per le elezioni, radicarsi nei quartieri, avvicinare la politica ai cittadini». Per ottenere questo risultato il Pd a Treviso si fa in tre. Ieri, le elezioni hanno in sostanza confermato la terna di nomi proposti: Stefano Pelloni si occuperà del circolo Treviso Sud, Silvia Bertoncini di Treviso centro e Alessandro Gheno coordinerà Treviso nord. Ma regolamenti e modalità sono stati aspramente criticati da Rosario Bucci e Maristella Caldato. «Siete come la sinistra di Ceausescu» si sono sentiti dire i delegati. Poi Caldato ha rincarato la dose con un articolato post in cui si metteva in dubbio la legittimità dell'elezione aggiungendo «potrebbe instillarsi la mentalità che violare la norma è normale, diventando così pessimi amministratori». «Assurdo- risponde Antonella Tocchetto- queste tre persone si sono guadagnate il ruolo sul campo. È insensato trovare sempre appigli nei codici, montando ogni volta sterili polemiche. Fanno i primi della classe senza esserlo». Una contestazione isolata la loro, in un clima abbastanza lineare. «Le amministrative non hanno portato grandi novità- ha commentato laconica Andreetta- Non siamo nè contenti nè scontenti, però bisogna impegnarsi per Treviso: è una partita importante». Questo Manildo e Grigoletto lo sanno fin troppo bene, e premono per tesaurizzare a livello di partito il rating positivo del post adunata. Ora tocca ai tre circoli dare ai Dem nuovo smalto in città. «Ascoltare, prendere nota, cercare di intervenire in merito ai problemi e poi relazionare gli elettori su quello che si fa»: così Stefano Pelloni sintetizza il compito dei nuovi eletti.
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