Bosco a S. Giuseppe, l'ira degli scout: «Lo curavamo noi»

Lunedì 9 Dicembre 2019
Bosco a S. Giuseppe, l'ira degli scout: «Lo curavamo noi»
LA POLEMICA
TREVISO I 1500 alberi che Comune e Ascotrade hanno iniziato a piantare in via Paludetti stanno agitando l'ambiente degli scout trevigiani e non solo. «Quel terreno era stato affidato a noi», ricorda Ennio Tiveron, socio anziano del Masci (Movimento Anziani Scout Cattolici Italiani). Un accordo preso nell'aprile 2018 con l'amministrazione Manildo che affidava quella fetta di bosco spontaneo alle cure degli scout. Che adesso se lo vedono sottrarre: «I lavori da noi svolti nel luogo, assieme a qualche assessore, ai focolarini, agli scout, i rilievi del territorio con i droni, le ricerche storiche e altro, fanno parte dei lavori già iniziati e programmati in virtù dell'accordo concluso. Oggi apprendiamo che il sindaco Mario Conte affida il tutto ad una società, ignorando gli impegni già in essere con chi finora ha lavorato sodo ed in totale volontariato. C'è qualcosa che non va. O il Comune è covo di disordinati che dimenticano il rispetto o abbiamo un sindaco molto allegro. Non si elimina un bosco per fare un bosco, e in questo modo. C'è tutto il popolo scout provinciale in fermento».
LE ASSOCIAZIONI
Di sicuro in fermento c'è Italia Nostra, che appoggia gli scout con Berto Zandigiacomi che ricorda la storia del bosco di Paludetti: « Quasi due ettari di superficie non appetibile per l'edificazione anche a causa dei ristagni di acqua che si verificavano in occasione di piogge abbondanti. Il Comune non aveva mai trovato i soldi per sistemarlo almeno un poco. Nel Forum Ambiente promosso dall'Amministrazione Comunale si era pensato di cercare una Associazione in grado di assumersi questo impegno: il M.A.S.C.I (Movimento Anziani Scout Cattolici Italiani) lo aveva accettato e l'anno scorso aveva iniziato a pulire l'area salvaguardando alberi ed alberelli ed intervenendo fondamentale sui cespugli: il bosco continuava ad assolvere la funzione di purificazione dell'aria. In questi giorni l'area è stata bonificata: del bosco di Via Paludetti sono rimasti 25 alberi e tutto questo per costruire un bosco che ritornerà ad essere simile al precedente forse tra 20 anni e per ameno 10 non ci sarà la possibilità di avere quell'ombra che consente, d'estate, di trovare un po' di frescura. L'operazione non paga nemmeno se si pensa alla capacità di purificare l'aria: per 20 anni Treviso avrà 17.000 metri quadrati di terreno a bosco in meno». Alla protesta si associa anche Luigi Calesso di Coalizione Civica: «Che senso ha, infatti, distruggere un bosco che c'è già oggi, con tutte le caratteristiche del bosco, per realizzarne un altro le cui piante raggiungeranno tra anni, decenni lo sviluppo di quelle che sono state abbattute? è fin troppo facile creare un bosco dove c'è già, quello di cui abbiamo bisogno sono boschi urbani realizzati dove adesso ci sono complessi abbandonati, distese di asfalto e cemento prive di qualsiasi utilità e che impermeabilizzano inutilmente il terreno. Su questo fronte si misurano le amministrazioni che hanno veramente l'obiettivo dell'incremento del patrimonio arboreo, il fronte del far diventare bosco suolo che oggi risulta consumato senza che il suo consumo abbia alcuno scopo: palazzi e capannoni abbandonati, complessi fatiscenti ormai da decenni».
P. Cal.
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