Borgia: «A favore dell'autonomia, centrodestra unito»

Giovedì 2 Luglio 2020
IL PERSONAGGIO
TREVISO «Noi di destra siamo gente perbene e di parola, basta una stretta di mano. Se poi la Lega vuole firmare con il sangue, ci attrezzeremo. Ma mi sembra un rituale alquanto arcaico». Claudio Borgia, assessore di Montebelluna, è stato da poco nominato vice coordinatore provincia di Fratelli d'Italia: entra quindi nella stanza dei bottoni dove si decidono alleanze e si vagliano le candidature. E non può sottrarsi all'argomento di questo periodo: l'alleanza con la Lega, valida a livello regionale ma anche comunale. E minata da una visione non proprio univoca su un tema cardine come l'autonomia. Il Carroccio vuole un pronunciamento chiaro, una firma sul contratto che vincoli tutti. Borgia non ci vede grandi difficoltà: «Penso che non troverà nessun amministratore, militante o simpatizzante veneto di fratelli d'Italia che non sia a favore dell'autonomia, io stesso sono stato un promotore del comitato per il si a Montebelluna. È un non problema. Sia chiaro però: autonomia sì e subito, indipendenza no e mai».
GLI ALLEATI
I rapporti con la Lega non sono sempre facilissimi. A Castelfranco, per esempio, FdI e Carroccio al momento appoggiano ognuno il proprio candidato sindaco: «Tra gli alleati ci possono anche essere delle incomprensioni, ma nulla che non possa alla fine essere risolto. Sono dell'idea che il centrodestra debba andare unito. Tutte lo volte che lo fa, vince. È vero. con la Lega, ogni tanto, c'è qualche scaramuccia ma poi si fa la pace. A Montebelluna, che è un esempio da imitare, governiamo assieme da quattro anni senza alcun problema. La questione di Castelfranco è nelle mani del nostro commissario provinciale Giuseppe Montuori e poi verrà sviluppata sui tavoli della trattativa regionale. A oggi i candidati sono due, anzi tre: in area centrodestra ci metto anche la Gomierato. Ognuno farà le proprio valutazioni e dai livelli regionali ci diranno cosa fare». Più complicato ancora il rapporto con Forza Italia. FdI è in grande crescita e più di qualche azzurro ha scelto di fare il grande salto passando da un partito all'altro: «Per me, nato in An, approdare in FdI è stato come tornare a casa. Ognuno comunque fa il proprio percorso. In questo momento si stanno avvicinando tanti civici, amministratori senza tessera in tasca che si riconoscono nella nostra linea».
LA CRESCITA
La prossima tornata elettorale sarà cruciale per FdI, soprattutto nella Marca dove conta di consolidare il ruolo di punto di riferimento nell'area del centrodestra e partito più forte dopo l'inarrivabile Lega di questi anni: «Non abbiamo sondaggi - premette Borgia - ma l'obiettivo è quello di restare attorno al 10%, meglio se sopra, rispettando le medie nazionali. Le sensazione sono buone: da assessore sto molto a contatto con i cittadini e molte volte incontro gente che mi chiede come può aderire a Fratelli d'Italia. Da quando milito in un partito è la prima volta che mi capita».
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci