Bimbo si soffoca: salvato dai genitori

Giovedì 23 Dicembre 2021
Bimbo si soffoca: salvato dai genitori
TRAGEDIA SFIORATA
TREVISO Un mandarino andato di traverso. Un pezzettino finito probabilmente nel naso. E, in pochi secondi, la gioia di una serata in famiglia rischia di trasformarsi in tragedia. Il bimbo di 4 anni, A.C., residente a Treviso, non riesce a deglutire. Qualche colpo di tosse che, però, non dà alcun risultato. Poi, in una sequenza allarmante, il piccolo non respira più. E la mamma, poco dopo le 19 di martedì, compone il 118 e richiede immediatamente soccorso. Spiega all'operatore che il figlioletto ha inalato un pezzetto di mandarino. Guidata dall'operatore del Suem 118, insieme al marito, salva il suo piccolo praticandogli compressioni toraciche. Bravo l'operatore del Suem 118 che capisce immediatamente la gravità della situazione. Sa che l'ostruzione delle vie respiratorie porta alla mancanza di respiro e, dopo 40 secondi, all'arresto cardiocircolatorio. Bisogna fare in fretta. Ogni secondo è importante. Può fare la differenza tra la vita e la morte.
I DUE FATTORI
Questa storia è finita bene e il bimbo è tornato a casa sano e salvo circondato dall'affetto dei suoi genitori. La storia a lieto fine, dunque, la si deve al sangue freddo di entrambi i genitori, che non hanno mai perso la calma e all'operatore del Suem 118 che mentre con una mano attivava auto medica e ambulanza, con l'altra resta al telefono con la donna guidandola, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi, nell'effettuazione delle manovre di disostruzione, rappresentate, nel caso di arresto respiratorio, da compressioni toraciche. Si chiamano, in gergo tecnico, istruzioni di pre-arrivo. È stato così anche martedì sera. Il piccolo, dopo alcuni minuti di compressioni toraciche effettuate dal papà, mentre la mamma era al telefono con l'operatore del Suem 118, ha espulso il corpo estraneo, ricominciando a respirare correttamente e riprendendo conoscenza. Quando è arrivato il personale sanitario del 118, il piccolo piangeva. «Sentirlo piangere è stato il più bel segnale per noi. Abbiamo capito che il peggio era passato e che il bambino era vivo» racconta uno degli operatori del Suem 118 che gi ha prestato le prime cure. «Le indicazioni giuste al telefono e una persona che sappia metterle in pratica, mettendo da parte il terrore di perdere un proprio caro, fanno la differenza. Un'ambulanza impiega 7-8 minuti per arrivare a destinazione. Alle volte può essere un tempo fatale».
SUBITO DIMESSO
Portato al Pronto Soccorso del Ca' Foncello il bimbo, dopo gli opportuni controlli, è tornato a casa e sta bene. «Io e mio marito ringraziamo sentitamente l'operatore G.D.Z. che ha risposto alla chiamata, la direttrice e tutto il reparto del 118 e pronto soccorso. Mentre io ero al telefono con il 118, il papà ha effettuato il massaggio cardiaco seguendo le indicazioni dell'operatore». E il Natale, per questa famiglia, ha già portato il regalo più bello.
Valeria Lipparini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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