«Biglietto unico e social, così rilancio i musei»

Domenica 20 Ottobre 2019
«Biglietto unico e social, così rilancio i musei»
IL DIBATTITO
TREVISO Biglietto unico, nuovo sito internet, calendario di eventi, campagna di promozione rivoluzionata: mixando bene questi ingredienti l'amministrazione punta a rilanciare i musei civici, che oggi languono in un grigiore apparentemente interminabile. Nel 2018, stando all'ultimo consuntivo pubblicato dall'amministrazione comunale, i musei cittadini hanno incassato poco più di 100mila euro a fronte di una spesa di 1,7 milioni. Troppo poco. «Precisiamo una cosa - sottolinea l'assessore alla Cultura Lavinia Colonna Preti - i musei come le biblioteche sono civici, dei cittadini. Non sono un'azienda che deve produrre fatturati. Se vanno in pareggio è già tanto. Il loro obiettivo è custodire le opere d'arte della città, fare ricerca, mantenere e restaurare. Il fatturato non è il primo obiettivo». Ma ciò non toglie che qualche visitatore in più non guasterebbe, così come incassi anche solo leggermente più cospicui: «Ovviamente interessa anche a noi aumentare la redditività e la fruizione e stiamo lavorando su più fronti. Le grandi mostre, come quella in arrivo a Santa Caterina, ci aiuteranno. Con un euro in più sarà possibile acquistare anche il biglietto per i nostri musei e spingeremo molto su questo. Poi pensiamo di sffruttare anche il book-shop del Bailo, che sarà dedicato alla mostra ma che avrà anche una linea di prodotti legati ai nostri musei». E il prossimo progetto è un ticket unico per un itinerario museale civico: «sarà una bella spinta e intendiamo fare sistema coinvolgendo anche Ascom e categorie. A questo ci aggiungiamo il rilancio del nostro sito Internet e un potenziamento della comunicazione via social».
LE CRITICHE
Ma per buona parte della minoranza si fa ancora troppo poco per dargli la giusta vetrina. Domenico Losappio (Gruppo Misto) sottolinea un aspetto: «Sbagliò la giunta Manildo a puntare tutto sulle grandi mostre e troppo poco sui Musei civici, speriamo non stia sbagliando anche la giunta Conte». Poi punta il dito sulle mostre temporanee che non devono diventare occasioni sprecate: «Medie e grandi mostre vanno benissimo, ma se servono da espediente per far conoscere ciò che a Treviso c'è sempre, altrimenti si tratta di un'occasione sprecata per far conoscere la nostra città. Al netto di certi toni trionfalistici, i dati relativi alla mostra Da Vinci Experience, purtroppo, sembrano dire che la direzione non è quella giusta».
I DATI
Losappio parte dai numeri: «Tramite un accesso agli atti ho chiesto quanti biglietti sono stati staccati al Bailo e a Santa Caterina in corrispondenza dell'apertura della mostra Da Vinci Experience, ovvero dal 19 aprile al 4 agosto 2019 allo scopo di capire se questa mostra ha portato beneficio alle esposizioni permanenti della nostra città. In questo periodo per la mostra su Leonardo sono stati staccati 29537 biglietti, 1941 a Santa Caterina e 1909 al Bailo». Per capire se il dato è da considerarsi positivo o meno, Losappio ha chiesto anche il numero dei biglietti venduti sempre a Santa Caterina e Bailo nello stesso periodo, 19 aprile-4 agosto, ma del 2017: «I risultati sono poco confortanti. L'anno scorso a Santa Caterina i biglietti staccati sono stati 892, ma con molti meno giorni di apertura rispetto allo stesso periodo del 2019, dato che la sede museale rimase chiusa per mostra fino al 31 maggio e dal 4 al 12 giugno. Nel 2017 i biglietti furono 1660, ma col museo chiuso per mostra fino al 10 maggio. Al Bailo la situazione va decisamente peggio: nel periodo considerato, nel 2018 sono stati staccati 4090 biglietti ma bisogna considerare che fino al 3 giugno c'è stata la mostra dedicata a Gino Rossi, mentre nel 2017 i biglietti sono stati 2509. Quanti benefici ha portato la mostra su Leonardo ai Musei civici? Ben pochi, lo dicono i numeri. Non sarebbe stato meglio investire le risorse sui Musei civici?».
Paolo Calia
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