Benazzi contro i medici di base: «Seguano le regole»

Lunedì 24 Febbraio 2020
Benazzi contro i medici di base: «Seguano le regole»
LA POLEMICA
TREVISO «Alcuni professionisti hanno fatto sapere di non voler più visitare i pazienti se prima questi non sono passati per il pronto soccorso. Faremo un ordine di servizio per richiamare tutti alle proprie responsabilità. Nessuno deve sognarsi di comportarsi in questo modo. Sarebbe una follia. Anzi, bisogna evitare che le persone si riversino subito al pronto soccorso. L'obiettivo è scongiurare il rischio che succeda quanto abbiamo visto a Monselice, dove l'ospedale è stato chiuso». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, si è rivolto così ieri ai 94 sindaci del trevigiano che, assieme alla Prefettura e all'ufficio scolastico, hanno partecipato all'incontro sull'emergenza coronavirus. Si predica calma e sangue freddo, pure all'interno degli ospedali. Non è il momento degli allarmismi.
I PERCORSI
Nell'ultimo periodo l'azienda sanitaria ha strutturato un percorso preciso per i pazienti che si ritrovano ad avere sintomi simil influenzali. Il primo comandamento è agire con prudenza per rispondere a tutte le richieste tenendo azzerati i rischi per le altre persone, anche quelli puramente teorici. «I medici di famiglia hanno annunciato che d'ora in poi riceveranno i pazienti solo su appuntamento. È un modo di lavorare corretto ha detto il dg con il loro filtro fatto al telefono è possibile capire se ci sono persone con sintomi per i quali attivare il 118 o se la cosa può tranquillamente essere gestita da casa. Speravamo di non avere casi in Veneto. Invece non è andata così. Il focolaio sta aumentando. E non sono stati individuati i casi indice ha continuato siamo in difficoltà, ma pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Anche a creare dei cordoni sanitari nel territorio nel caso in cui dovessero emergere delle positività. Non deve esserci panico. Questo è il momento di stringere le maglie lavorando tutti assieme».
LE DIRETTIVE
Oggi ci sarà un incontro con i medici di famiglia per fare il punto della situazione. L'Usl, nel frattempo, ha allestito una task force e i collegamenti tra gli ospedali e il territorio saranno sempre più stretti. La squadra è composta da Giorgio Bazzerla (direttore di distretto), Paolo Rosi (direttore del Suem118), Marialuisa Ferramosca (coordinatrice del Suem118), Sandro Cinquetti (direttore del servizio Igiene e sanità pubblica), Anna Pupo (servizio attività vaccinale), Stefano De Rui (direttore del dipartimento di Prevenzione), Pier Giorgio Scotton (primario di Malattie infettive), Stefano Formentini (direttore del Ca' Foncello), Stefano Martelossi (primario della Pediatria di Treviso), ed Enrico Bernardi (primario dei pronto soccorso di Treviso e Conegliano). «Il nuovo coronavirus ci ha portato in una situazione che non sperimentavamo da cent'anni ha sottolineato Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia del Ca' Foncello come capitato in altre occasioni, ora è il momento di lavorare stando uniti». Nella task force c'è anche Roberto Tonellato, già direttore della Protezione civile del Veneto, che si è messo a disposizione per dare il proprio contributo a livello organizzativo. Ieri l'Usl ha attivato un gruppo su Whatsapp per aggiornamenti in tempo reale con i sindaci dei Comuni trevigiani.
M.F.
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