Badante, professione per italiane

Lunedì 21 Ottobre 2019
Badante, professione per italiane
IL CASO
TREVISO Provano a reinventarsi sulla soglia dei cinquant'anni dopo essere rimaste senza lavoro. Il 40% delle persone che si iscrivono ai corsi per diventare badanti sono donne italiane. Fino a qualche anno fa erano rarissime. Adesso rappresentano quasi la metà del totale.
I NUMERI
Il conto è stato fatto dall'Assindatcolf di Treviso, l'associazione sindacale dei datori di lavoro domestico, che ha già organizzato sette formazioni professionalizzanti contando in tutto oltre 120 iscritti. «La stragrande maggioranza degli iscritti sono donne. E le italiane oggi arrivano anche al 40 per cento conferma Antonella Aceti, referente per la Marca generalmente hanno un'età media compresa tra i 40 e i 50 anni. Si tratta di persone che magari lavoravano in fabbrica e hanno perso il lavoro. Oppure di casalinghe che decidono di rientrare nel mondo del lavoro dopo che i loro figli sono cresciuti. In questi casi il lavoro domestico è visto giustamente come un'opportunità». C'è una grande differenza rispetto alle donne straniere pronte a fare le badanti: «Le donne italiane escludono la convivenza con gli anziani chiarisce Aceti lo vedono come un lavoro da fare nel corso della giornata per poi tornare a casa propria, con la propria famiglia. Per le straniere, invece, è diverso». I margini per trovare un'occupazione, comunque, ci sono. Assindatcolf non forma solamente badanti nel senso stretto del termine, ma anche colf e baby sitter. Il 21 ottobre a Treviso partirà un nuovo corso di formazione completamente gratuito, organizzato proprio da Assindatcolf, per personale domestico chiamato ad assistere un anziano o una persona con autonomia ridotta. Al momento ci sono una decina di iscritti.
LE OCCASIONI
«Il lavoro domestico garantisce opportunità di lavoro importanti, nel rispetto dei contratti sottolinea Paolino Barbiero dello Spi-Cgil è positivo che cresca la presenza di italiani per sgomberare il campo dal pensiero che si tratti di una tipologia di lavoro adatta esclusivamente a stranieri. Da parte nostra, abbiamo chiesto ai Comuni di creare degli albi per le badanti e alle case di riposo di organizzare delle formazioni per evitare distorsioni». Sulla stessa linea c'è la Fisascat Cisl di Treviso e Belluno: anche i loro osservatori hanno rilevato che la professione badante attira sempre più italiane desiderose di ritornare nel mondo del lavoro: «La forte presenza di donne italiane è una novità importante spiega il segretario generale Edoardo Dorella si tratta di una buona notizia perché quello riguardante l'assistenza alle famiglie sarà uno dei lavori del futuro. F are corsi di ricollocazione è fondamentale perché consente anche di segnare un cambiamento di passo a livello culturale».
LA FORMAZIONE
Il corso proposto da Assindatcolf prevede 64 ore di lezione. Si concluderà il 12 dicembre: «Seguiti da uno staff di esperti, i partecipanti si confronteranno con moduli di teoria e di pratica per imparare a regola d'arte non solo le classiche mansioni legate alla figura della badante, come la cura e la pulizia della casa spiegano dall'associazione sono previsti veri e propri laboratori, come quello di stiro e quello di cucina, perché la badante sappia preparare menù gustosi, ma sempre facendo attenzione a eventuali diete e prescrizioni mediche. Particolare attenzione sarà, poi, dedicata al rapporto con l'anziano».
Le lezioni si svolgeranno il lunedì e il giovedì dalle 14 alle 18 in tre diverse sedi: il Carlton Hotel, la Croce Rossa Italiana di via Lancenigo e la palestra di Selvana.
Mauro Favaro
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