«Aule studio in via Roma»

Domenica 16 Febbraio 2020
«Aule studio in via Roma»
L'INTERVISTA
TREVISO Il quadrante di via Roma che cambia volto, con la riqualificazione dell'ex hotel Cuor che dovrebbe partire entro la fine dell'anno e gli investimenti su ex Camuzzi ed ex Siamic; l'arrivo di Medicina e l'università da mantenere assolutamente dentro le Mura «dove gli spazi non mancano»: il sindaco Mario Conte tocca tanti argomenti. E ribadisce un concetto: «Non capisco certa negatività da parte di qualcuno. Treviso è sempre più attrattiva». La sfida nel futuro più immediato è rappresentata da quanto accadrà tra la stazione delle corriere e il cavalcavia. In queste settimane si sta ultimando l'iter che consentirà alla Mom di acquisire le proprietà dell'ex Cuor. Tempi previsti per l'inizio dei lavori: il primo cantiere partirà a fine 2020, ma solo dopo anche l'ultimo proprietario avrà ceduto la sua fetta di ex albergo o di immobile circostante. E tutto in nome dell'università: dall'autostazione alla riconversione dell'ex Siamic, fino a nuovi servizi per gli studenti come biblioteca e aule studio. Una zona della città, insomma, in rampa di lancio.
Sindaco Conte, l'arrivo di Medicina rafforza il progetto universitario trevigiano.
«Abbiamo accolto con entusiasmo questa notizia. Ora abbiamo la responsabilità di garantire servizi di qualità per questo nuovo bacino di cittadini, parliamo di centinaia di persone».
Questo è il punto: ai corsi ci penseranno le università, alla città invece viene chiesto il supporto logistico.
«La prima cosa che faremo sarà creare un tavolo tecnico assieme a tutte quelle realtà in grado di offrire un servizio: penso alla Mom per il trasporto pubblico e la possibilità di avere condizioni agevolate, ma anche all'Ater per la residenza».
Nel corso dell'ultima commissione consiliare dedicata all'università ha anche messo a disposizione degli spazi comunali.
«Ho parlato di palazzo Moretti, che vedo bene come una casa dello studente. Gli spazi ci sono: basta avere chiaro i progetti».
Una zona chiave diventa il quadrante di via Roma.
«Ci sarà la riqualificazione del ex Hotel Cuor, gli interventi sull'ex Siamic e Camuzzi. Entro la fine del 2020 partiranno le prime opere di riqualificazione, i primi cantieri. Vogliamo creare servizi per quanto riguarda i trasporti per gli studenti, aree per lasciare le biciclette in sicurezza, collegamenti con le sedi».
Via Roma a misura di studente...
«Anche. Nelle opere di riqualificazione voglio individuare spazi per aule studio, conferenze, luoghi attrezzati dove i ragazzi possano trascorrere il loro tempo e che siano utili per i loro studi».
Medicina rimarrà dentro la cittadella della Salute.
«Penso che sia un valore aggiunto avere corsi, laboratori e possibilità di fare pratica in reparto rimanendo nello stesso contesto. Una condizione d'eccellenza che non tutte le università possono vantare».
Le piace l'idea di portare i corsi universitari all'Appiani? Fondazione Cassamarca non esclude l'ipotesi di utilizzare la torre C se non dovesse andare in porto l'accordo con la Camera di Commercio.
«L'Appiani ha tante potenzialità che dovremo sfruttare. Anche per l'università. Però la vedo come una soluzione aggiuntiva: prima saturiamo gli spazi dentro le Mura, che sono tanti. Poi se ci sarà da potenziare, pensiamo sicuramente all'Appiani».
Tramontata l'idea di tenere l'università all'ex Distretto?
«E perchè? Ho parlato col presidente della Fondazione Luigi Garofalo. Il Comune dà la massima disponibilità per trovare le soluzioni migliori per tutto: noi crediamo in una Treviso città universitaria. E lo stiamo diventando, anche grazie all'intervento del governatore Luca Zaia. A quello che so, poi, ci sono privati interessati all'acquisto dell'ex Distretto ma mantenendo, e magari potenziando, gli spazi per i corsi universitari».
Oltre a quelle di Padova e Venezia, ci sono anche altre università interessate ad arrivare a Treviso?
«Ci sono dei sondaggi in corso. Treviso è attrattiva, oggi più che mai. Per questo non capisco certa negatività da parte di qualcuno».
Paolo Calia
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