Aule nei laboratori «Via alla rotazione»

Giovedì 12 Settembre 2019
SUI BANCHI
TREVISO Gruppi di ragazzi in tutta la città, auto in doppia fila e traffico infernale nelle ore di punta. E' iniziato il nuovo anno scolastico. Ieri sono tornati in classe 133mila studenti trevigiani: poco più di 110mila nelle scuole statali (5.263 sezioni) e 23mila in quelle paritarie. Il quadro è completato da oltre 10mila insegnanti, a cui si aggiungono poco più di 2.900 addetti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. Numeri da record. E infatti gli spazi sono sempre più stretti. Il Riccati di Treviso aveva chiesto almeno cinque aule in più per cento nuovi iscritti. Ma alla fine la Provincia ha messo sul piatto solo tre classi nella sede del Giorgi della Ghirada. Per l'istituto tecnico economico la strada era impraticabile. La scuola aveva anche proposto l'installazione di alcuni prefabbricati nel campus di San Pelajo o addirittura l'uso di uno degli edifici della stessa sede della Provincia al Sant'Artemio. Entrambe le richieste sono state bocciate. E così l'istituto ha deciso di arrangiarsi con un'organizzazione interna di rotazione delle classi che sfrutta anche tre laboratori di informatica e le sale audiovisivi. «Siamo stati accolti bene hanno raccontato ieri i ragazzi di prima al termine del loro primo giorno alle superiori siamo quasi trenta per classe, ma le aule sono grandi e non ci sono problemi».
LA ROTAZIONE
Il Riccati ha riservato loro le sale più capienti. Saranno gli altri a ruotare. «In prima ci sono le classi più numerose. E' stato naturale metterle nelle aule più grandi spiegano dalla scuola le altre ruoteranno usando anche i laboratori. In quelli di informatica ci sono ancora in computer. Non li abbiamo spostati perché speravamo si potesse arrivare a un'altra soluzione. Adesso continueremo così». Cioè stringendosi. «Gli spazi sono limitati rispetto al numero di classi spiega Marina Peracin, collaboratrice della preside Luisa Mattana abbiamo accolto tutti i ragazzi, come è nostro dovere in qualità di servizio pubblico. Ma abbiamo dovuto rinunciare a dei laboratori. Ovviamente sempre rispettando le norme e il numero massimo di alunni consentito in relazione alla cubatura. Però siamo veramente al limite. Speriamo possa emergere la disponibilità di altre aule anche esterne all'istituto ma facilmente raggiungibili, in modo da non creare una terza sede dopo quelle di piazza Vittoria e San Pelajo». Si è al tutto esaurito nonostante il Riccati abbia congelato la lista d'attesa, che conta quasi cento richieste da parte di studenti di altre superiori pronti a trasferirsi. «Abbiamo anche il liceo, ma sono aumentare soprattutto le iscrizioni al tecnico sottolinea Francesca Bustaffa, altra collaboratrice della preside e siamo già stati costretti a rifiutare tante richieste per passaggi da altre scuole». Altrove non si sta tanto meglio.
AL LIMITE
Il Duca degli Abruzzi è al limite ormai da tempo. Basti pensare che la sua succursale a San Pelajo è stata ribattezzata Pollaio. Il Canova deve fare i conti con i lavori di ristrutturazione in corso nella sede centrale: ieri quattro classi del liceo hanno iniziato il nuovo anno nell'edificio delle elementari don Milani di via San Zeno. Il rientro nel quartier generale è previsto entro Natale. A quel punto le aule dell'istituto comprensivo Felissent potrebbero ospitare qualche classe del Riccati, visto che l'elementare è anche un po' più vicina a piazza Vittoria rispetto alla Ghirada. La musica non cambia al liceo artistico. Sono anni che l'istituto di Santa Caterina punta ad ampliarsi. La scuola guarda in particolare al vicino stabile abbandonato dell'ex catasto, che però non è di proprietà della Provincia. «L'artistico pone come vincolo la permanenza in centro ha spiegato Antonio Zona, dirigente del settore Edilizia scolastica del Sant'Artemio ma all'interno delle mura non abbiamo individuato spazi a disposizione». Al liceo Da Vinci l'anno è ripartito con le ormai tradizionali sette aule distaccate nello stabile dell'istituto per geometri Palladio. Non mancano le difficoltà in provincia. A Preganziol ieri sono fioccate le proteste per l'ingorgo di auto davanti alle elementari. Discorso simile ad Arcade. Qui la situazione è ancora più complessa: i 250 bambini dell'elementare Divisione Julia ieri sono stati accolti all'interno della scuola prefabbricata (presa a noleggio investendo 104mila euro) allestita davanti alle medie per consentire i lavori di ristrutturazione dell'edificio scolastico. «Il passaggio è stretto. Chiediamo ai genitori di lasciare l'auto un po' più lontano e di fare qualche metro a piedi tira le fila il sindaco Domenico Presti da oggi ci sarà anche la presenza della Polizia Locale per dare informazioni e gestire al meglio il parcheggio e i flussi di traffico al momento dell'entrata e dell'uscita degli alunni».
Mauro Favaro
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