«Artigiani, mesi difficili in arrivo»

Domenica 8 Agosto 2021
«Artigiani, mesi difficili in arrivo»
CASTELFRANCO
Sicurezza dei lavoratori, contatto con le scuole e rivalutazione della figura dell'artigiano sono i temi centrali del mandato di Oscar Bernardi, presidente uscente della Confartigianato di Castelfranco Veneto ed ora neoeletto al vertice della sezione provinciale dell'associazione di categoria, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
Presidente, dall'inizio del mandato a oggi ne sono state fatte di cose per gli artigiani castellani.
«Siamo riusciti a mettere in piedi diverse attività e a cambiare soprattutto il modo in cui l'associazione viene percepita. È stato un lavoro a 360 gradi, abbiamo ripreso in mano tematiche che negli anni erano state lasciate un po' andare».
Cosa serve oggi alle associazioni di categoria?
«Vanno sicuramente incentivate. I problemi delle categorie devono essere affrontati; dopotutto tutte le industrie si riforniscono dai piccoli artigiani e quelle che ora sono grandi realtà sono partite dal nostro mondo».
Come fare per avvicinare le persone al mondo dell'artigianato?
«Serve la scuola. Noi abbiamo già avuto contatti e firmato patti di apprendistato con la possibilità che gli alunni passino un po' di tempo in classe e un altro po' in azienda. Far conoscere ai giovani qual è il mondo del lavoro artigiano. Questa è un'attività che a Castelfranco abbiamo portato avanti con l'Ipsia firmando un patto di apprendistato duale al quale hanno aderito 41 studenti su 50. Un successo».
Tra i nodi del lavoro artigiano c'è la sicurezza.
«È vero che il 2021 è stato un anno particolare, nel trevigiano sono aumentati gli infortuni mortali e gravi. Vorremmo capire anche a livello provinciale perché accadono queste cose, quali sono le ragioni che stanno alla base. Ci sono magistratura e Spisal che individuano i problemi e le colpe ma quello che manca è una cultura della sicurezza. Una cultura che va insegnata sin da giovani».
Che altro?
«Manca anche una verifica sul personale, capire in che condizioni arrivano al lavoro, se sono pronti, se sono concentrati per affrontare la giornata lavorativa. Sembra sempre che l'imprenditore cerchi solo il guadagno ma non è così. Bisogna sensibilizzare i giovani sulla cultura della sicurezza e bisogna trovare un modo per insegnarla. Durante i corsi di sicurezza non serve parlare di leggi o commi, una volta che escono dall'aula se li sono già dimenticati. Bisogna coinvolgere i lavoratori su quelle che sono le scelte e le manovre».
La pandemia ha messo a dura prova anche gli artigiani. Qual è il quadro attuale?
«Mancano materie prime e i prezzi sono alti. Qualcuno dice che è colpa del Bonus 110% ma per me non è vero. Le grandi multinazionali e la parte siderurgica ha saputo come gestire la cosa facendo incetta di materiale per poi rincarare il prezzo. Qualcuno dice che dopo l'estate i prezzi diminuiranno ma per me non sarà così, almeno fino a fine anno la situazione rimarrà questa».
Qualche esempio?
«Il ferro per costruzioni ad esempio è passato dal 0,60 centesimi al kg a 0,95. L'alluminio ha visto un incremento di quasi il 25%. Con il Bonus 110% c'è stato un aumento del 20% della richiesta di materiale e un aumento del 50% sulla materia prima dei pannelli plastici. Mancano le materie prime, soprattutto il materiale isolante che arriverà da gennaio in poi per alcuni tipi specifici».
La mancanza di materie prime come si traduce per le aziende artigiane?
«Porta le aziende a mandare i dipendenti prima in ferie e poi in cassa integrazione. È un cane che si mangia la coda: le aziende cercano dipendenti, li assumono, mancano le materie prime, non si può lavorare e devono mandarli a casa. Una situazione che comunque si trascina da anni, da quando l'Italia ha accettato di acquistare materie prime dall'esterno».
E l'export?
«L'export ha visto un aumento, +8% nel trevigiano e nella castellana. L'estero ha ripreso bene poi però anche qui, non ci sono le materie prime e ti blocchi».
Che ne pensa della Pedemontana?
«La Pedemontana connette est e ovest ma non nord e sud. Manca di fatto un collegamento Padova Trento e serve la bretella nord sud che arriva nei nostri territori. È ancora presto per tirare le somme, è aperta da poco e non ancora totalmente. La maggior parte delle persone continua a fare la strada che era abituata a fare, deve ancora essere sfruttata a pieno».
Lucia Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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