Arrivano i 500 medici non specializzati: oggi la firma

Martedì 21 Gennaio 2020
L'OBIETTIVO
TREVISO Il governatore Zaia è deciso: «Questa mattina, firmerò insieme al professor Rosario Rizzuto, rettore dell'Università di Padova, il protocollo per l'assunzione di 500 medici non specializzati. Dopo mesi di polemiche, chiudiamo un accordo importantissimo dando una risposta alla grave carenza di medici». Oggi dunque diventa effettivo l'accordo per portare 500 laureati negli ospedali veneti. Regione e Università chiudono insieme un altro fronte per dare risposte rispetto alla carenza cronica di professionisti. 524 in tutto i candidati: 301 i giovani medici laureati e abilitati, ma non specializzati, che hanno aderito al bando della Regione per essere assunti in Medicina e Geriatria negli ospedali veneti. Si aggiungono ai 223 che avevano aderito all'analogo bando per i Pronto Soccorso, per un totale di 524 candidati pronti a entrare nel sistema sanitario ospedaliero.
«Abbiamo preso un impegno e abbiamo la volontà di risolvere i problemi, non certo di crearli. Con una serie di iniziative rispondiamo a una crisi grave, con una carenza di 56mila medici in Italia e 1.300 in Veneto-prosegue Zaia -Questi 523 giovani, sono medici veri e propri. Abbiamo dovuto assistere a mesi di polemiche e attacchi. Ma in molti dimenticano che i medici laureati e abilitati non ancora specializzati possono già fare le guardie mediche per legge nazionale e che, nelle nostre intenzioni, dopo un periodo di ulteriore formazione, affiancheranno i colleghi strutturati e svolgeranno attività perfettamente in linea con la laurea e la preparazione conseguite. Intanto si fanno le ossa coi codici bianchi in Pronto Soccorso». Alla firma plaude il direttore generale Francesco Benazzi: «In Italia il corso di laurea dura mediamente un anno in più che nel resto d'Europa- ha più volte sottolineato Benazzi- Durante i miei anni di studio un medico si laureava e portava a termine la scuola di specialità avendo già iniziato a lavorare; ciò significava da un lato che gli specialisti avevano già una discreta esperienza, dall'altro che la disponibilità di nuovi medici era più fluida Oggi non è più così e questa modalità deve essere ripensata: il medico deve iniziare a lavorare con la laurea». Parallelamente (e su questo oggi il governatore avrà un colloquio diretto con il rettore di Padova) si accelera anche per la seconda firma, quella che renderà ufficiale l'arrivo del corso di laurea in medicina e chirurgia a Treviso. «I rapporti con l'Università di Padova sono eccellenti-sottolinea Zaia-i giovani laureati in corsia sono la vera risposta per il futuro. Sul fronte facoltà a Treviso ribadisco che questa sarà una delle operazioni più importanti della storia di Treviso sul fronte della formazione accademica. Il nostro grande obiettivo, con Medicina e Chirurgia, è formare direttamente e poi assumere i nuovi medici a Treviso». (el.fi)
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