Aree verdi cittadine in arrivo 50mila euro

Venerdì 22 Settembre 2017
Aree verdi cittadine in arrivo 50mila euro
TREVISO - Cinquantamila euro per la sistemazione di giardini e parchi. Ed è solo l'inizio: così Treviso ambisce a diventare sempre più la città dei giochi e dello svago. «Inizieremo dai Quartieri - ha confermato l'assessore al bilancio Alessandra Gazzola - i primi finanziamenti interesseranno Sant'Antonino, via Fosse Ardeatine, via Albona, il parco di viale Francia, via S.Elena Imperatrice, via Boccaccio e via Seitz».
Nel 2018 comunque la cifra sarà irrobustita da nuovi stanziamenti. L'idea è quella di rendere i luoghi del verde nelle periferie sempre più belli e fruibili, per dare slancio al senso di comunità. Bambini che giocano non solo nelle piazze dunque. «Credo in una città aperta, viva e vivibile. Vedere i bambini che giocano nei cortili mi fa sorridere e molto pensare - conferma il sindaco Manildo - abbiamo bisogno di spazi aperti, anche in città , dove i bambini possano giocare e le persone possano ri trovarsi, nella realtà e non in modo virtuale. Ovviamente nel rispetto del decoro, delle norme e di tutti». Il nuovo progetto in periferia rinsalda quanto fatto in centro in piazza Rinaldi: «A me la piazza piace molto così, però credo nel sistema urbanistico e civile palazzo/piazza - sottolinea il sindaco- la biblioteca dei ragazzi avrà un ottimo spazio a palazzo Rinaldi e la piazza verrà attrezzata per i ragazzi. Il progetto si completa con il retro, dove c'è il giardino per i diritti dei bambini. Poi c'è il progetto del parco Eolo per il gioco e lo sport a Selvana. Stiamo inoltre cercando di scoprire quali luoghi, nei diversi quartieri, abbiano questa vocazione».
Così a San Zeno acceleratore pigiato per creare legami e relazioni tra i residenti, ma anche a San Paolo, teatro di una nuova rinascita. Generazioni, nuovi trevigiani, insieme in spazi belli e curati: «Per recuperare in parte la quotidianità del camminare a piedi, del respirare un'aria migliore, del lasciare i propri figli liberi di correre e di divertirsi», chiude Manildo.
Elena Filini

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