Aperture domenicali, Confesercenti plaude al governo

Domenica 15 Luglio 2018
IL DIBATTITO
TREVISO A Palazzo Chigi arriva una proposta di legge contro le aperture selvagge la domenica e nei giorni festivi. Confesercenti plaude alla nuova misura presentata dal sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa, in forza al Movimento 5 stelle: 12 domeniche di apertura all'anno sembrano sufficienti a garantire il commercio nelle festività di dicembre e in altre 8 dei rimanenti mesi.
SODDISFATTI
«Finalmente prende corpo l'esigenza sentita dai lavoratori e titolari di piccole imprese del settore che ha portato alla raccolta di settemila firme in Provincia di Treviso per una nuova legge di regolamentazione-conferma il presidente di Treviso Sabino Frare- Monti infatti non ha mantenuto le promesse: i consumi non sono aumentati, l'occupazione nemmeno con una mera redistribuzione dei consumi all'interno del commercio e dei giorni della settimana. Hanno invece chiuso moltissime piccole attività distribuite nel territorio che facevano vivere le città e i paesi offrendo un servizio in termini di qualità, diversificazione dei prodotti, socialità e competenza». Anche l'argomento dei posti di lavoro viene smontato dalle associazioni di categoria. «L'occupazione di cui parlano quasi sempre è precaria, sottopagata e costretta a turni festivi massacranti anche contro la volontà dei dipendenti-prosegue-Dobbiamo ancora conoscere una commessa che sia contenta di lavorare la domenica, a Natale, Pasqua e primo Maggio».
PIANIFICAZIONE
La proposta di Confesercenti è quella di calibrare a livello locale il calendario, prevedendo ad esempio una turnazione tra Comuni in modo che in ciascuna festività uno su sei rimanga aperto. «Oggi infatti i piccoli o chiudono perché mantenere aperto un negozio comporta solo sacrifici e costi senza benefici, oppure aprono se sono in un contesto commerciale attrattivo, sperando di intercettare qualche raro cliente sfuggito ai Centri Commerciali». L'altra grande questione riguarda la concorrenza sleale del commercio on line. «Anche gli acquisti su internet andrebbero regolamentato per evitare facili evasioni e la schiavitù di chi vi lavora-conclude Sabino Frare- Speriamo che finalmente si apra un serio dibattito che i Governi del passato non hanno mai voluto aprire a vantaggio delle piccole imprese, dei centri storici, delle famiglie dei lavoratori e, in definitiva, anche dei consumatori».
E.F.
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