Amministratore infedele, giallo sulla moglie

Domenica 21 Luglio 2019
Amministratore infedele, giallo sulla moglie
IL CASO
TREVISO «Ho preso quei soldi perché mia moglie se n'è andata e mi sono ritrovato da solo». E' ciò che si sono sentiti rispondere i residenti nel condominio Michelangelo, palazzina di 17 appartamenti al civico 55 di viale Nino Bixio, quando hanno chiesto conto all'amministratore Adriano Zacconi del mancato pagamento di una lunga serie di bollette e servizi. Zacconi, 70enne titolare della Nino Bixio Snc, società di amministrazioni condominiali, abita in un appartamento al terzo piano della stessa palazzina da ormai trent'anni. «Fino a giugno c'era anche la moglie. Poi non l'abbiamo più vista raccontano i vicini persone residenti in altri palazzi sempre amministrati da lui ci hanno detto di aver trovato delle uscite dai loro bilanci condominiali verso Cenedese. Non sapevano chi fosse. Abbiamo detto loro che la moglie di Zacconi si chiama proprio Cenedese».
OMBRE E SOSPETTI
E il giallo si infittisce. La moglie sapeva delle voragini nei bilanci dei condomìni lasciati dal marito? E' in qualche modo complice in questa sua condotta oppure è a sua volta una vittima che è caduta dalle nuvole? Tre residenti nel Michelangelo hanno già presentato un esposto in Procura. Che a breve potrebbe aprire un fascicolo per valutare le responsabilità di Zacconi ed eventuali altre ramificazioni. All'appello mancano una montagna di soldi. La Nino Bixio Snc gestisce una quarantina di palazzi a Treviso. Il condominio San Liberale, a ridosso del park Cantarane, ha già contato un ammanco di 100mila euro. Al Michelangelo i primi conti evidenziano un buco di 40mila euro. E sono coinvolti anche altri condomìni tra viale Monte Grappa, via Cavalleggeri e via Sansovino. Quella della fuga della moglie, però, non è l'unica spiegazione data da Zacconi a suoi vicini di casa. «Le bollette non sono state pagate perché alcune famiglie non hanno versato le loro quote», si sono sentiti dire altri residenti che gli hanno chiesto cosa stesse succedendo. C'è un fondo di verità. Una famiglia era indietro con i pagamenti delle spese condominiali. E, incalzata anche dagli altri, negli ultimi mesi aveva versato qualcosa come 7mila euro per rimettersi in pari. Oltre il danno, la beffa.
LE GIUSTIFICAZIONI
Ad altri, poi, l'amministratore ha dato una versione dei fatti ancora differente: «I soldi mi sono serviti per comperarmi l'appartamento. Ma appena possibile restituirò tutto a tutti». Zacconi ha annunciato di aver messo in vendita il suo alloggio al terzo piano proprio per recuperare almeno parte del denaro. E' stato affidato a un'agenzia immobiliare che opera nel quadrante est del centro di Treviso. Da quanto si apprende, però, l'appartamento è datato e sarebbe stato messo in vendita per circa 100mila euro. Una cifra più o meno pari a quella che manca all'appello solo nel condominio di via San Liberale. Senza contare che le verifiche sui bilanci condominiali non sono ancora concluse. Il bubbone è esploso a giugno.
AMARA SCOPERTA
Un giorno i residenti nel Michelangelo hanno trovato nella cassetta della posta una comunicazione delle imprese di pulizie: «Non possiamo continuare a lavorare qui era il succo perché non veniamo pagati da due anni». Ed è caduto il palco. Cinque giorni fa, poi, è arrivata un'altra doccia fredda. La Unogas, la società della luce e del gas, ha scritto ai condòmini elencando 20 bollette non pagate, a partire da marzo 2018: «Non riusciamo ad accordarci con la vostra amministrazione per il rientro delle somme». Solo questo buco sfiora i 23mila euro. E ora il condominio rischia di rimanere al buio. «In caso di mancato versamento dell'importo dovuto entro il primo agosto si legge nella lettera ci vedremo costretti a inoltrare alla rete richiesta di sospensione della fornitura e ad adire le vie legali, con conseguente aggravio dei costi a carico del condominio, deposito di decreto ingiuntivo e inizio di procedura di pignoramento degli immobili». Dopo aver già pagato le spese condominiali, adesso le famiglie del Michelangelo hanno avviato una colletta per pagare il conto e scongiurare il rischio di ritrovarsi addirittura senza casa. Il 16 luglio i condòmini hanno autoconvocato l'assemblea e revocato l'incarico di amministratore a Zacconi. Il nuovo amministratore è lo studio Trevisi. Ora toccherà a quest'ultimo passare al setaccio il conto corrente del Michelangelo aperto nella filiale Unicredit di via Rota. Fino a questo momento ai residenti non è stato consentito di controllarlo. Il timore è di trovarlo completamente vuoto. Se così sarà, davanti al buco formale, le famiglie faranno partire una cascata di denunce.
Mauro Favaro
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