All'Home una serata di swing in ricordo di Alberto Schiavon

Martedì 30 Gennaio 2018
LA TRAGEDIA
TREVISO «Non c'era più nulla da fare, la valvola si è deteriorata di colpo». Ieri pomeriggio Franco e Ambra Schiavon, i genitori di Alberto, morto sabato notte al Ca' Foncello per un grave problema cardiaco, hanno parlato a lungo ieri pomeriggio con i medici dell'ospedale. Il 31enne di Dosson di Casier, già sottoposto nel 2009 a un intervento al cuore con l'innesto di una protesi biologica, sabato pomeriggio si era sentito male: non riusciva a camminare, gli mancava il fiato. Venti giorni fa si era sottoposto a una visita cardiologica e i medici gli spiegarono che la valvola innestata sull'aorta ascendente stava cedendo prima del previsto. Dovevano a breve sostituirla. Nessuno poteva però aspettarsi che la situazione precipitasse così velocemente. «L'equipe medica ci ha spiegato nel dettaglio cos'è successo - spiega la mamma di Alberto -: sono state seguite tutte le procedure e fatti i necessari accertamenti, ma la situazione è precipitata prima dell'ingresso in sala operatoria».
Alberto Schiavon era molto conosciuto a Treviso. Ex giocatore e allenatore di basket nelle giovanili della Benetton, si era diplomato al Palladio e lavorava alla Metalco di Resana. Il suo cuore gli aveva sbarrato la strada sportiva a livello agonistico ma questo non gli aveva certo impedito di coltivare le sue tante passioni. Fra tutte quelle per le automobili d'epoca. Era segretario e consigliere del Lancia Delta Integrale Club, ma collaborava anche con il Lancia Thema Club, di cui era stato consigliere, e del 106 rallye club. «Alberto era il fulcro delle nostre attività, quello che aveva le idee più brillanti e che sapeva portarle fino in fondo. Era una persona splendida» lo ricorda Luca Meneghetti, uno dei suoi migliori amici. Sabato sera, prima del ricovero in cardiologia, Alberto aveva scritto un messaggio su Facebook, postato solo il mattino successivo da sua mamma quando ormai il cuore del 31enne si era fermato per sempre, in cui spiegava come si sentiva. «A cosa penso? Penso che mi sento come una grande fabbrica, nel momento in cui stacchi l'interruttore generale. Si fermano i generatori e si spengono le luci e tutto rallenta fino a fermarsi».
Nonostante il cuore malandato, Alberto si era lanciato con entusiasmo anche nell'ultima sua grande avventura, quella del ballo. Era vicepresidente della scuola Doowoop Boogiedancers di Spinea e, assieme a Kiara, aveva un corso tutto suo. E proprio sulla pista da ballo verrà ricordato domani sera, mercoledì: i balli anni Cinquanta all'Home, dov'era ormai quasi di casa, saranno dedicato a lui. Ballerini, amici e appassionati di boogie woogie si ritroveranno per danzare in memoria di Alberto, che ha lasciato un vuoto per centinaia di persone. «Ci stanno arrivando testimonianze di affetto e vicinanza da tutta Italia - dice mamma Ambra commossa -. Sapevamo che aveva tanti amici, ma non ci saremmo mai immaginati tutto questo affetto». I funerali di Alberto Schiavon verranno celebrati nella chiesa di Dosson di Casier. La data e l'orario verranno fissati nella giornata di oggi.
A.Belt
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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