All'asilo pochi giorni sos delle mamme: «Sconti sulle rette»

Martedì 13 Aprile 2021
All'asilo pochi giorni sos delle mamme: «Sconti sulle rette»
CASTELFRANCO
L'Umberto I chiuso nel rispetto dei decreti ma alle famiglie viene chiesto il pagamento della retta per intero. Sotto i riflettori l'Ipab Umberto I, asilo nido e scuola dell'infanzia, che in tempo di Covid ha continuato a chiedere ai genitori di pagare la retta scolastica dei propri figli anche durante i periodi in cui sono stati a casa a causa della zona rossa e quarantene. Lo segnalano le mamme che, a inizio anno, avevano anche raccolto le firme per chiedere un alleggerimento delle rette. «Le mie tre bambine sono sempre state negative ai vari tamponi richiesti dalla scuola ma sono state a casa 11 giorni a novembre, 7 a dicembre 2020 per quarantena e 15 tra marzo e aprile per zona rossa. Ma le quote mensili da pagare alla scuola sono arrivate regolarmente nonostante la raccolta firme dei genitori con la richiesta di riduzione delle quote e nonostante i bambini non abbiano usufruito della mensa e degli altri servizi», spiega Francesca Gazzola, madre di 3 bambine, 2 alla materna e una al nido. La quota dovuta da Gazzola alla scuola ammonta a 702 euro per le tre bambine (per 136 euro per ciascuna figlia alla materna e r 430 euro per il nido) per la fascia oraria dalle 9 alle 16. Ma sono 80 in tutto le famiglie tra infanzia e nido che stanno pagando regolarmente la retta.
L'INSODDISFAZIONE
«Non sono soddisfatta del trattamento ricevuto afferma Melissa Confortin, ex rappresentante dell'asilo per 9 anni e mamma di 3 bimbi da un anno a questa parte, da quando la gestione è andata a una nuova cooperativa e a un nuovo Cda si è visto subito il cambiamento. Da marzo fino al 30 giugno dello scorso anno non abbiamo più pagato le rette perché la presidente ci è venuta incontro. Ora invece con la presidente e il Cda attuale non si riesce ad avere un confronto». La cooperativa Stella ha lasciato il posto alla Codess lo scorso anno e quest'estate si è rinnovato il Cda. «L'Umberto I sopravvive per l'eccellenza delle educatrici» - sottolinea Confortin - I genitori sono ancora disponibili a una soluzione col Cda. «O uno sconto dall'Umberto I, o un aiuto dal Comune come ammortizzatore sociale. Anche in estate il Comune aveva dato una mano per i centri estivi intervenendo sulla cifra proposta dall'asilo di 300 euro settimanali», sottolinea Gazzola.
LA MOTIVAZIONE
Nella corrispondenza inviata il 2 aprile dall'Umberto I ai genitori, il Cda in mano ora a Roberta Milani sottolinea: Ci è giunta richiesta da parte dei genitori di un rimborso parziale delle rette del mese di marzo 2021 caratterizzato dalla chiusura delle scuole dal 15. Per il lockdown di marzo-giugno 2020, il centro infanzia ha sostenuto dei costi fissi con un'importante concentrazione delle entrate senza richiedere alcuna compartecipazione da parte delle famiglie. Considerato il periodo di chiusura limitato, per il momento non verrà riconosciuto alcun rimborso.
Lucia Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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