Ai Battuti volano le biciclette maxi zuffa tra 40 adolescenti

Mercoledì 14 Febbraio 2018
Ai Battuti volano le biciclette maxi zuffa tra 40 adolescenti
IL CASO
TREVISO Una quarantina di ragazzini, tra i 14 e i 15 anni, hanno dato vita a una mega zuffa in piena piazza Santa Maria dei Battuti. Una nota stonata all'interno di un martedì grasso per il resto filato via liscio. Il clima di festa e di allegria è stato però cancellato nella piazza fiore all'occhiello dell'amministrazione, il campiello da mostrare i turisti ma che non riesce ancora a scrollarsi del tutto di dosso piccoli gruppetti di ragazzini terribili.
CALCI E PUGNI
Verso le 18 l'allegra folla del Carnevale che aveva invaso i Battuti come tutti gli altri angoli del centro, è stata scossa dalle prime accese discussioni. E passare dalle parole ai fatti è stato un attimo. A fronteggiarsi due o più gruppetti di adolescenti, ragazzi e ragazze, che si sono affrontati a suon di calci, pugni, schiaffi, tirandosi dietro perfino le biciclette. Nessuno si è fatto veramente male, ma lividi e graffi erano ben visibili. Il trambusto è stato subito notato e i residenti che hanno allertato le forze dell'ordine. I primi ad arrivare in piazza sono stati gli agenti della polizia locale in borghese. A quel punto c'è stato un fuggi-fuggi generale. I vigli, affiancati da una pattuglia dei carabinieri, hanno fermato i più facinorosi tra quelli rimasti. Non è stato semplice farsi dare i documenti per il riconoscimenti. I ragazzini prima si sono rifiutati, poi hanno insultato gli agenti ma alla fine hanno ceduto. Una decina gli identificati, tutti quattordicenni o poco più. Per loro nessuna conseguenza diretta, ma i genitori sono stati convocati al comando della polizia locale.
I PROVVEDIMENTI
L'episodio non è piaciuto a Ca' Sugana. Il vicesindaco Roberto Grigoletto è stato particolarmente deciso: «I responsabili sono stati tutti identificati e il comandante ha già provveduto a convocare i genitori in Comando. Santa Maria dei Battuti, come ogni spazio aperto alla socializzazione, ha la necessità di essere finalizzato a una fruizione corretta e rispettosa delle persone e delle cose. Sono fermamente convinto che, se nell'immaginario di certi ragazzi alberga la convinzione che questo spazio possa essere eletto a comportamenti sbagliati e incivili, è necessario introdurre dei correttivi. Per questo avevo già convocato per giovedì un incontro con i dirigenti della polizia locale dei servizi sociali della Cultura e dello Sport, insieme agli assessori di reparto».
Paolo Calia
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