IL CASO
TREVISO Una quarantina di ragazzini, tra i 14 e i 15 anni, hanno dato vita a una mega zuffa in piena piazza Santa Maria dei Battuti. Una nota stonata all'interno di un martedì grasso per il resto filato via liscio. Il clima di festa e di allegria è stato però cancellato nella piazza fiore all'occhiello dell'amministrazione, il campiello da mostrare i turisti ma che non riesce ancora a scrollarsi del tutto di dosso piccoli gruppetti di ragazzini terribili.
CALCI E PUGNI
Verso le 18 l'allegra folla del Carnevale che aveva invaso i Battuti come tutti gli altri angoli del centro, è stata scossa dalle prime accese discussioni. E passare dalle parole ai fatti è stato un attimo. A fronteggiarsi due o più gruppetti di adolescenti, ragazzi e ragazze, che si sono affrontati a suon di calci, pugni, schiaffi, tirandosi dietro perfino le biciclette. Nessuno si è fatto veramente male, ma lividi e graffi erano ben visibili. Il trambusto è stato subito notato e i residenti che hanno allertato le forze dell'ordine. I primi ad arrivare in piazza sono stati gli agenti della polizia locale in borghese. A quel punto c'è stato un fuggi-fuggi generale. I vigli, affiancati da una pattuglia dei carabinieri, hanno fermato i più facinorosi tra quelli rimasti. Non è stato semplice farsi dare i documenti per il riconoscimenti. I ragazzini prima si sono rifiutati, poi hanno insultato gli agenti ma alla fine hanno ceduto. Una decina gli identificati, tutti quattordicenni o poco più. Per loro nessuna conseguenza diretta, ma i genitori sono stati convocati al comando della polizia locale.
I PROVVEDIMENTI
L'episodio non è piaciuto a Ca' Sugana. Il vicesindaco Roberto Grigoletto è stato particolarmente deciso: «I responsabili sono stati tutti identificati e il comandante ha già provveduto a convocare i genitori in Comando. Santa Maria dei Battuti, come ogni spazio aperto alla socializzazione, ha la necessità di essere finalizzato a una fruizione corretta e rispettosa delle persone e delle cose. Sono fermamente convinto che, se nell'immaginario di certi ragazzi alberga la convinzione che questo spazio possa essere eletto a comportamenti sbagliati e incivili, è necessario introdurre dei correttivi. Per questo avevo già convocato per giovedì un incontro con i dirigenti della polizia locale dei servizi sociali della Cultura e dello Sport, insieme agli assessori di reparto».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Una quarantina di ragazzini, tra i 14 e i 15 anni, hanno dato vita a una mega zuffa in piena piazza Santa Maria dei Battuti. Una nota stonata all'interno di un martedì grasso per il resto filato via liscio. Il clima di festa e di allegria è stato però cancellato nella piazza fiore all'occhiello dell'amministrazione, il campiello da mostrare i turisti ma che non riesce ancora a scrollarsi del tutto di dosso piccoli gruppetti di ragazzini terribili.
CALCI E PUGNI
Verso le 18 l'allegra folla del Carnevale che aveva invaso i Battuti come tutti gli altri angoli del centro, è stata scossa dalle prime accese discussioni. E passare dalle parole ai fatti è stato un attimo. A fronteggiarsi due o più gruppetti di adolescenti, ragazzi e ragazze, che si sono affrontati a suon di calci, pugni, schiaffi, tirandosi dietro perfino le biciclette. Nessuno si è fatto veramente male, ma lividi e graffi erano ben visibili. Il trambusto è stato subito notato e i residenti che hanno allertato le forze dell'ordine. I primi ad arrivare in piazza sono stati gli agenti della polizia locale in borghese. A quel punto c'è stato un fuggi-fuggi generale. I vigli, affiancati da una pattuglia dei carabinieri, hanno fermato i più facinorosi tra quelli rimasti. Non è stato semplice farsi dare i documenti per il riconoscimenti. I ragazzini prima si sono rifiutati, poi hanno insultato gli agenti ma alla fine hanno ceduto. Una decina gli identificati, tutti quattordicenni o poco più. Per loro nessuna conseguenza diretta, ma i genitori sono stati convocati al comando della polizia locale.
I PROVVEDIMENTI
L'episodio non è piaciuto a Ca' Sugana. Il vicesindaco Roberto Grigoletto è stato particolarmente deciso: «I responsabili sono stati tutti identificati e il comandante ha già provveduto a convocare i genitori in Comando. Santa Maria dei Battuti, come ogni spazio aperto alla socializzazione, ha la necessità di essere finalizzato a una fruizione corretta e rispettosa delle persone e delle cose. Sono fermamente convinto che, se nell'immaginario di certi ragazzi alberga la convinzione che questo spazio possa essere eletto a comportamenti sbagliati e incivili, è necessario introdurre dei correttivi. Per questo avevo già convocato per giovedì un incontro con i dirigenti della polizia locale dei servizi sociali della Cultura e dello Sport, insieme agli assessori di reparto».
Paolo Calia