Ai Battuti è arrivata la telecamera

Mercoledì 21 Febbraio 2018
SICUREZZA
TREVISO La posizione è strategica: all'angolo della piazza, lungo via San Pancrazio, in modo da inquadrare l'ingresso del quartiere Latino, il bar e avere una buona visuale su tutta l'area. Ieri, nel primo pomeriggio, i tecnici incaricati da Ca' Sugana hanno installato la tanto attesa telecamera in piazza Santa Maria dei Battuti. È una delle misure annunciate per riportare la quiete nella piazza simbolo dell'amministrazione Manildo: una splendida cornice ogni tanto offuscata dai blitz di compagnie di ragazzini piuttosto turbolenti. L'ultimo giorno di carnevale, tanto per citare solo l'ultimo episodio, una quarantina di adolescenti terribili hanno dato vita a una maxi zuffa in pieno pomeriggo. La telecamera, che ha la possibilità di ruotare a 360 gradi, sarà direttamente collegata alla centrale della polizia locale.
NEL BAR AUTOMATICO
E non finisce qui. Un'altro occhio elettronico, più piccolo, è stato installato anche all'interno del bar automatico aperto 24 ore su 24, attività che attira sempre una clientela molto giovane e turbolenta. «Anche questa telecamera - dice il vicesindaco e assessore alla sicurezza Roberto Grigoletto - verrà collegata al centrale della polizia locale. Inoltre abbiamo anche raggiunto un accordo con il proprietario dell'attività che ci ha garantito la presenza di un addetto per larghi tratti della giornata».
Grigoletto sta prendendo in mano la situazione. Da giorni in piazza i passaggi della polizia locale si sono intensificati. E venerdì ci sarà un nuovo vertice a Ca' Sugana con vigili e dirigenti per mettere a punto altre due iniziative: «È il secondo appuntamento dopo quello della settimana scorsa. Dopo aver messo la telecamera, come promesso, adesso passiamo a una fase più operativa. Vogliamo fare il punto della situazione e capire come riempire la piazza con manifestazioni e avvenimenti pubblici. L'obiettivo, dopo averla resa bella e accogliente, è di riempirla sempre più di vita. Il secondo punto sarà invece un'azione con i servizi sociali e gli operatori di strada. Dobbiamo creare un canale di comunicazione con questi ragazzini. È giusto pensare alla sicurezza con telecamere e presìdi vari, ma dobbiamo anche approfondire il dialogo e prevenire».
P. Cal.
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