Agevolazioni ai bar senza le slot

Martedì 17 Settembre 2019
LA DISCUSSIONE
TREVISO Premiare quei locali che rinunciano a tenere macchinette slot. Ai gestori che sceglieranno di perdere una parte di incassi, l'amministrazione comunale dovrà applicare uno sconto su tasse e tributi locali. Questo, in poche parole, il contenuto di una mozione presentata da Domenico Losappio (Gruppo Misto) e discussa ieri in commissione Bilancio. L'argomento ha fatto presa anche nella maggioranza, che qualche apertura l'ha anche mostrata. Del resto, non più tardi di una settimana fa, in Regione è stato il capogruppo Riccardo Barbisan, nelle vesti di consigliere regionale leghista, il relatore di una delibera sempre contro il gioco d'azzardo e mirata a limitare le macchinette mangia-soldi presenti nei locali. Difficile quindi bocciare in Comune quello che, invece, in Regione viene sostenuto e portato avanti. Ieri in commissione Lega e civiche di centrodestra hanno però chiesto di sospendere la discussione e di non procedere, per il momento, ad alcun voto. «Riaggiorniamoci per concordare un testo che faccia riferimento a quanto già previsto in Regione»: questa la proposta fatta a Losappio, che ha ovviamente accettato. «Ho però preteso una condizione - precisa - ovvero che la commissione venga convocata entro breve tempo e non tra sei mesi. Intanto mi leggerò bene la delibera presentata in Regione in modo da non fare doppioni inutili. Secondo me il Comune potrebbe comunque introdurre sconti per i locali che scelgono di non tenere le slot. Magari lo sconto non andrà a coprire del tutto il mancato incasso, ma una campagna del genere sarebbe anche una bella operazione di sensibilizzazione. Ai locali che scelgono di fare a meno delle slot si potrebbe dare un adesivo che li identifichi. Personalmente andrei più volentieri a prendere un caffè in locali del genere che da altre parti». La strada, insomma, resta aperta anche se arrivare a un risultato è ancora complicato.
BOCCIATURA
È invece stata stroncata la proposta, sempre presentata da Losappio, di introdurre il baratto amministrativo. Anche questa è una procedura già presente in altri comuni e prevede che cittadini in difficoltà economiche, o con Isee bassi, possano barattare il pagamento delle tasse o di alcuni tributi svolgendo alcuni servizi. In questo caso la discussione è stata ampia e articolata. Dal centrodestra sono piovute molte obiezioni, la prima è che in Italia sono state emanate delle sentenze amministrative che mettono in dubbio la possibilità di attuare una simile iniziativa. Inoltre, nel 2016, l'allora amministrazione Manildo aveva introdotto qualcosa di simile: la possibilità per ogni cittadino di entrare in una particolare lista di volontari pronti ad aiutare l'amministrazione per lavori di ogni tipo, dalla piccola manutenzione al giardinaggio: «Ma non è la stessa cosa - ribatte Losappio - il baratto amministrativo, che dovrebbe comunque essere sostenuto da un regolamento e prevedere un'assicurazione, è diretto ai cittadini in difficoltà economiche o con Isee particolarmente bassi». Le argomentazioni di Losappio non sono però state sufficienti: la mozione è stata respinta e la proposta, quindi, bocciata.
Paolo Calia
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