AerTre non cambia rotta

Mercoledì 21 Marzo 2018
AerTre non cambia rotta
IL PIANO
TREVISO La società di gestione del Canova tira dritto sul piano di sviluppo dell'aeroporto. Save/AerTre punta a far crescere lo scalo fino ad arrivare a toccare nel 2030 quota 22.499 voli (+6% rispetto all'anno scorso) e tre milioni 227mila passeggeri (+7%). Chi pensava che le integrazioni richieste alla fine di gennaio dal ministero dell'Ambiente, nell'ambito della commissione per la valutazione dell'impatto ambientale, si traducessero in uno stop al progetto, ora si deve ricredere.
I CHIARIMENTI
AerTre, società controllata dalla veneziana Save, ha risposto alle osservazioni punto per punto inviando a Roma un articolato documento tecnico di oltre 90 pagine. Il ministero aveva chiesto dettagli in particolare sugli impatti di una ipotetica crescita dello scalo senza modificare le attuali rotte di decollo (quasi tutte sopra Quinto) e sul fronte dell'inquinamento, sia ambientale che acustico. La società di gestione del Canova ha difeso il proprio piano fino all'ultima virgola. In primis ha sottolineato che il progetto rispetta in pieno quanto previsto dal piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera. E poi è passata ad analizzare la questione rotte.
LA REVISIONE
La conclusione a cui giunge Save, in sintesi, è che le rotte di decollo degli aerei che si alzano dalla pista del Canova vanno riviste a fronte di una crescita dello scalo. Oggi i velivoli passano quasi tutti (il 97%) sopra il centro di Quinto. Mentre spalmando le partenze nei cieli sì di Quinto, ma anche di Zero Branco e di Treviso, prevedendo dieci decolli al giorno sopra la città, i disagi diminuirebbero sensibilmente. E l'inquinamento? Su questo le integrazioni sono nette: «Le differenze tra l'opzione zero (al 2030 con le rotte attuali, ndr) e lo scenario 2030 (il piano di sviluppo con le nuove rotte, ndr) non sono quantificabili, pertanto i due scenari sono a tutti gli effetti equivalenti». Tradotto: non cambierebbe nulla o quasi. Non ci sarebbe quindi un peggioramento della situazione.
CENTRI ABITATI
«Le nuove rotte di decollo ricorda la società sono finalizzate a indirizzare gli aeromobili su aree a minor densità abitativa con l'obiettivo primario di alleggerire il vicino centro dell'abitato di Quinto delle ricadute negative, principalmente per la componente rumore». Save sottolinea inoltre che il problema delle polveri sottili, il famigerato pm10, riguarda più il centro di Treviso che non l'aeroporto: «Il confronto tra i dati delle centraline evidenzia criticità relativamente al rispetto del numero massimo di superamenti del limite giornaliero di concentrazione sia a Treviso sia presso l'aeroporto, con maggiore frequenza per la centralina ubicata in città. In generale, le concentrazioni presso la centralina presso l'aeroporto sono comunque leggermente più basse di quelle in città».
Mauro Favaro
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