Adolescenti con disturbi quadruplicati gli accessi

Mercoledì 19 Settembre 2018
L'ALLARME
TREVISO Quadruplicati in quattro anni gli accessi al centro della famiglia per consulenze su disagio giovanile. E, nel solo 2018, 300 casi presi in cura. «Stiamo parlando di consulenze a pagamento - sottolinea Adriano Bordignon, presidente del centro della famiglia- quindi immaginiamo quanti possano essere i casi in carico agli assistenti sociali e alle strutture pubbliche».
I problemi non riguardano solo l'adolescenza. «Sempre più casi di pre-adolescenti che manifestano disturbi legati alla concentrazione e all'apprendimento. Oltre alle tipologie tradizionali come il difficile rapporto con gli altri, con il cibo e altre forme di dipendenza dal web». Gli adolescenti sono insomma una bomba sociale silenziosa. «Il grandissimo problema delle famiglie è spesso quello di riuscire a far uscire i propri figli dalla solitudine della camera, di buttarli nel mondo delle relazioni reali». Per questo i servizi tradizionalmente offerti dal Centro servizi famiglia si sono spostati dalla relazione di coppia alla dinamica genitori figli. Il consultorio familiare in via San Nicolò ha istituito il Mese del Bambino. «Abbiamo immaginato cinque serate in formula smart, gratuite e dinamiche per offrire strumenti, porte aprire porte, stimolare riflessioni e far conoscere opportunità di supporto».
Tutti gli incontri si svolgeranno in via San Nicolò. Un team di psicoterapeuti (Marta Benvenuti, Giulia Breda, Gulia Pini, Michela Cendron, Sara Visentin) entreranno nel cuore delle relazioni tra genitori e figli: dalle emozioni dell'adolescenza alla comunicazione, dalle regole che fanno crescere ai momenti da condividere. Le dinamiche famigliari hanno come altro polo i drammatici tassi di natalità. L'età in cui una coppia si decide a metter su famiglia si è spostata otto anni avanti rispetto al 2008, e il tasso di natalità è più basso del triennio della Grande Guerra. «Noi ci battiamo perchè questa tendenza venga invertita, e ci prodighiamo per dare supporto alle famiglie che decidono di investire nei figli. Oggi le statistiche ci dicono che una donna desidera avere due figli, ma la percezione di insicurezza che la società trasmette fa sì che spesso ci si fermi ad uno. Il dato sul tasso di natalità inferiore alla guerra deve far riflettere- conclude Bordignon- una società depressa, senza speranze e con tanta ansia non fa figli. Aggiungiamo alla fine il dato sulla fecondità, che in Europa sta drasticamente diminuendo».
Il sindaco Mario Conte ha anticipato che il prossimo anno il Comune non interverrà solo con una partnership. «Vogliamo sovvenzionare in solido le attività del centro diocesano della famiglia - conferma Conte - perchè tutte le azioni di salvaguardia e stimolo della natalità devono vedere l'amministrazione pubblica in prima fila».
El.Fi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci