A CA' SUGANA
TREVISO Un tavolo tecnico tra Ca' Sugana, Fondazione Cassamarca

Martedì 16 Luglio 2019
A CA' SUGANA TREVISO Un tavolo tecnico tra Ca' Sugana, Fondazione Cassamarca
A CA' SUGANA
TREVISO Un tavolo tecnico tra Ca' Sugana, Fondazione Cassamarca e le università di Padova e Venezia. Il sindaco Mario Conte procede a ritmo sostenuto sulla strada che porta alla nascita della cittadella universitaria trevigiana. Il progetto di Medicina all'ex Distretto gli piace, così come la ridistribuzione degli spazi progettata negli uffici di Ca' Spineda e che coinvolge anche il palazzo dell'ex Ance e il palazzo dell'ex Dogana a San Leonardo. Il prossimo passo è però quello di mettere tutti i protagonisti attorno a un tavolo e iniziare a passare dalle parole ai fatti.
IL CONFRONTO
«Attualmente siamo in una fase di dialogo - conferma il sindaco - portare a Treviso i sei anni della facoltà di Medicina sarebbe un'opportunità molto importante per la città di Treviso». Conte, su questo, è sulla stessa linea di Zaia: la formazione accademica deve andare di pari passo col completamento della cittadella Sanitaria: «Infatti - conferma - ritengo questo progetto universitario importante anche in vista del completamento della cittadella Sanitaria. Sarà una nuova struttura ospedaliera all'avanguardia. Avere dei corsi universitari qui significherebbe dare un'opportunità straordinaria a tutti quegli studenti che arrivano da noi da tutte le regioni d'Italia. Potrebbero studiare e fare pratica nella stessa città, a qualche decina di metri dall'ospedale. Questa sarebbe una soluzione sicuramente molto interessante per noi».
IL PERCORSO
Adesso il lavoro che attende il sindaco è fare da regista, coordinare le aspettative di Fondazione Cassamarca con le esigenze di crescita della città e delle due università. «Ho avuto la fortuna di parlare col rettore di Padova - ricorda Conte - adesso istituiremo un tavolo anche con Fondazione Cassamarca, che ha la proprietà dei muri. E ci sarà anche l'università di Venezia, altra grande protagonista dello sviluppo universitario cittadino. È giusto trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti». Conte punta sull'aumento del numero di studenti universitari residenti in città. La prospettiva di poter avere tutti e sei gli anni di Medicina è particolarmente allettante: si tratta infatti di ragazzi che, oltre a frequentare le lezioni, scelgono anche di risiedere nella città dove studiano per potersi meglio dedicare alle attività di laboratorio o di specializzazioni. Ragazzi, quindi, che si troverebbero a vivere la città anche al di fuori della vita universitaria: l'ideale per una giunta che punta a ripopolare il centro storico.
P. Cal.
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