Wierer sfiora il terzo oro, ma entra nella storia

Lunedì 24 Febbraio 2020
BIATHLON
La sfida fra le due regine dei Mondiali di Anterselva è stata vinta da Marte Roeiseland, ma Dorothea Wierer conclude questi suoi indimenticabili dieci giorni con la quarta medaglia, entrando di diritto nella storia italiana degli sport invernali. C'è mancato poco, peraltro, che arrivasse il terzo oro, dopo quello nell'inseguimento e nell'individuale, visto che all'uscita dall'ultimo poligono della mass start la Wierer si era ritrovata in testa con 14 di vantaggio sulla norvegese. Nell'ultimo giro però la Roeiseland ne aveva di più sulle gambe, mentre l'azzurra ha accusato la stanchezza, forse anche mentale, visto che è stata nettamente la più ricercata dalla stampa nazionale e internazionale in questo evento iridato. Riposarsi, insomma, non è stato facile. Fatto sta che la norvegese ha raggiunto e poi superato la rivale, andando a raccogliere il suo quinto titolo (settima medaglia in altrettante gare).
ERRORE AL POLIGONO
I due ori e i due argenti della Wierer non hanno però un valore inferiore, perché la finanziera aveva meno possibilità della Roeiseland di essere competitiva ai massimi livelli nelle staffette, nelle quali la Norvegia ha fatto quasi il pieno grazie alla forza sia del settore femminile che di quello maschile. Poco spazio ai rimpianti, insomma, nonostante dopo la serie finale ad Anterselva fosse già iniziata la festa per il tris. «Peccato per l'errore commesso all'ultimo poligono, la Roeiseland non ha sbagliato ed è uscita carichissima - afferma la Wierer -. Ho provato a dare il massimo, i materiali erano buoni, ma avevo finito le energie e non riuscivo più a spingere». Non un tipo da accontentarsi Dorothea, già proiettata verso le ultime sette gare di Coppa del Mondo con l'obiettivo di conquistare nuovamente la sfera di cristallo; al momento comanda con oltre 100 punti di margine sulla svedese Oeberg (ieri bronzo).
DELUSIONE LISA
«Non pensavo che la rassegna iridata andasse così bene - aggiunge la Wierer -. Non è stato facile gestire la pressione e tutti gli impegni che ti porta il disputare una manifestazione così importante in casa, ma dopo il primo oro mi sono tolta un peso, facendo il Mondiale che volevo». Non può dire certo la stessa cosa Lisa Vittozzi, arrivata alla rassegna iridata con grandi ambizioni dopo le ultime positive gare di coppa e ritrovatasi invece con in tasca solo l'argento nella staffetta mista. Ieri la venticinquenne di Sappada ha compromesso la sua gara già al primo poligono con 2 errori, poi al secondo ha fatto un clamoroso 5 su 5 al contrario, sbagliando tutti i colpi. Alla fine gli errori saranno 9, con trentesimo e ultimo posto al traguardo. Una delusione fortissima, che a fine gara non è riuscita a nascondere nell'intervista Rai: «È stato come un pugno in faccia. Forse non sono al 100%» ha detto mentre le lacrime rigavano il suo bel viso, costringendola a qualche secondo di pausa, per aggiungere poi solamente «Ci tenevo, lo sport è così, ci sta». Una stagione no per la sappadina, il primo momento difficile di una carriera comunque ancora giovane, visto che ha 25 anni. L'ultima gara del Mondiale, la 15 km mass start maschile, ha esaltato il fenomeno norvegese Johannes Boe, vincitore davanti ai francesi Fillon Maillet e Jacquelin.
Bruno Tavosanis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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