Verratti davanti a Locatelli Raspadori: «Vivo una favola ma certi paragoni sono folli»

Mercoledì 23 Giugno 2021
LE SCELTE
ROMA Roberto Mancini ha coinvolto tutti, i titolari non sono undici ma ventisei. Ma sabato, contro l'Austria, rivedremo quelli delle prime due partite, o almeno la maggior parte di loro. Diciamo, il gruppo storico, i titolari più degli altri. Con qualche situazione da verificare. La prima: Chiellini. Il capitano sta molto meglio, va verificato fino all'ultimo e capire se ci siano margini di rischio o meno, molto dipenderà proprio da lui. E' un calciatore a cui Mancini non rinuncia facilmente. Se non c'è Giorgio, tocca ad Acerbi, che ha caratteristiche più simili a Bonucci ma ha maggiore esperienza rispetto a Bastoni, che di Chiellini è il sostituto naturale, l'erede designato. La seconda: Florenzi. Ale non sta ancora benissimo, non si allena con regolarità. Ad oggi un suo recupero per Wembley è improbabile. Il vero dubbio, e qui usciamo dalle questioni fisiche, è tra Verratti e Locatelli. La scelta viene direzionata sul centrocampista del Psg, che ha totalmente recuperato dal vecchio problema al ginocchio, a causa del quale ha rischiato di uscire dai convocati e ha dovuto saltare le prime due con Turchia e Svizzera. Difficile vedere Locatelli in un'altra posizione del centrocampo, visto che Mancini non rinuncia al dinamismo di Barella né alle geometrie di Jorginho. Sull'attacco non ci son dubbi: Berardi, Immobile e Insigne, mentre la difesa sarà completata da Toloi (in vantaggio su Di Lorenzo), Bonucci e Spinazzola. E in fondo alla fila c'è Giacomo Raspadori, che sa aspettare. «Sto vivendo una favola», ha detto il ragazzo esploso nel Sassuolo ed entrato in azzurro dalla porta di servizio. «Certi paragoni mi riempiono d'orgoglio ma li trovo un po' folli. Intanto continuo a studiare: la mattina sto sui libri e a settembre ho l'esame di anatomia. Cosa mi ha detto Mancini quando mi ha convocato per l'Europeo? Che se sono qui è per meriti. E questo mi ha dato coraggio e fiducia. Ai giovani va data la possibilità di sbagliare, non messi da parte al primo errore».
BLACK LIVES MATTER
La prossima volta, o tutti si inginocchiano o nessuno. Verrà presa una decisione uniforme dal gruppo azzurro sulla questione razzismo e il movimento Black Lives Matter. Lo sottolinea Paolo Corbi, responsabile della comunicazione dell'Italia. «Con il Galles c'è stata un po' di confusione, i calciatori erano tutti concentrati. Da quanto abbiamo ricostruito, non eravamo del tutto preparati a quel momento. Per il futuro la squadra si confronterà al suo interno e prenderà una decisione univoca che sarà messa in pratica da tutti».
A.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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