Udinese, Gotti progetta il dopo De Paul e Fofana

Lunedì 10 Agosto 2020
IL FUTURO
UDINE È stata un'annata particolare per l' Udinese, non solo per l'emergenza Coronavirus: piena zeppa di rimpianti perché mai come negli ultimi sei anni la compagine bianconera ha vanificato l'occasione di riabilitarsi e posizionarsi, come ai bei tempi, nella parte sinistra della classifica nel rispetto del suo potenziale non adeguatamente sfruttato nella parte iniziale del lungo cammino, nella gestione di Igor Tudor, con il suo sostituto, Luca Gotti, che non poteva far quadrare il cerchio in poco tempo per dare un preciso volto alla squadra.
Solamente nel post lockdown l'undici friulano ha fatto il salto di qualità, conquistando 17 punti in 12 gare, permettendosi il lusso di sconfiggere pure la Juventus, di vincere quattro incontri in trasferta, chiudendo a quota 45. La riconferma di Gotti quindi è stata un atto dovuto anche se al momento di firmare per il rinnovo del contratto si è verificato un braccio di ferro tra le parti per divergenze economiche tanto che ad un certo punto sembrava certo il divorzio e l'arrivo a Udine di Leonardo Semplici. Poi tutto si è ricomposto. Nel rispetto della logica, del buon senso anche perché al tecnico di Andria va dato merito di aver dato un gioco vero ai bianconeri, di aver fatto ulteriormente crescere alcuni elementi, De Paul, su tutti, ma anche Fofana (oltre che Nuytinck e Lasagna che ha concluso in doppia cifra) che sono ora il desiderio dei grossi club. La loro cessione appare inevitabile. I due hanno fatto il loro tempo a Udine, idem Stryger, ma i Pozzo non svendono i loro gioielli, per cui non sarà facile acquistarli anche se gli estimatori sono numerosi.
Se ne andranno solamente se la loro cessione comporterà un affare (serviranno almeno 60 milioni complessivi per averli) irrinunciabile per la proprietà con il quale poi, nel rispetto di una collaudatissima filosofia calcistica, verrebbero fatti importanti investimenti. Se l' Udinese dal 1995 è sistematicamente in A (record per una provinciale) significa che in Friuli c'è competenza, c'è una validissima organizzazione con gli osservatori che fa a capo a Gino Pozzo, l'uomo del mercato mondiale. Gotti sotto questo punto di vista si dichiara tranquillo, la storia moderna dell' Udinese è garanzia assoluta per lui, sa che i partenti verranno adeguatamente sostituiti, sa anche che la proprietà farà il possibile per migliore il già buon organico che ha avuto a disposizione dal dicembre scorso.
Al momento è stato centrato un colpo importante, quello di Nahuel Molina, 23, esterno destro di buona tecnica, molto veloce, che si è svincolato dal Boca Juniors. Si è già sottoposto alle visite mediche (in Argentina dato che l' emergenza Coronavirus gli ha impedito di essere a in Friuli ancora ai primi di luglio) a fine settimana sarà a Udine, potrebbe far rientro, via Watford, la mezzala Roberto Pereyra, già bianconero dal 2011 al 2014 prima di essere ceduto alla Juventus per 18 milioni, candidato alla eventuale sostituzione di De Paul forse il miglior numero dieci del campionato con Dybala e Papu Gomez. Potrebbe rimanere anche lo svedese Sema, pure lui di proprietà del Watford, ma è indubbio che serviranno, oltre che Pereyra, altri due centrocampisti.
SICUREZZA WALACE
Nel mezzo la nota positiva è Walace, finito nel dimenticatoio per un lungo periodo, esploso nel post lockdown e che si candida ad essere un elemento inamovibile nel ruolo di mediano metodista. In difesa dovrebbero essere riconfermasti tutti (Musso in testa) e a Nuytinck, che con Gotti si è trasformato. Si ripartirà il 18 agosto e la squadra si allenerà a Udine, al Centro Sportivo Bruseschi con amichevoli probabilmente in Austria. Per la prima settimana la squadra dovrebbe essere quasi la medesima di quella che ha concluso il campionato scorso, poi, via via, prenderà nuova forma.
Guido Gomirato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci