TORINO Nel giorno in cui Buffon stabilisce il record assoluto di presenze in A (648,

Domenica 5 Luglio 2020
TORINO Nel giorno in cui Buffon stabilisce il record assoluto di presenze in A (648, con tanto di maglia celebrativa) staccando Maldini, Cristiano Ronaldo segna la sua prima rete su punizione dopo 43 tentativi, e Dybala si conferma inarrestabile; a segno da 5 partite consecutive in campionato. Soprattutto la Juve approfitta del crollo serale della Lazio contro il Milan e vola a +7 sui biancazzurri diventando padrona del campionato. Non è ancora sarrista, ma sta ritrovando la sua essenza: grazie a una difesa bunker e un attacco che ha iniziato a ingranare, dopo i passaggi a vuoto contro Milan e Napoli in Coppa Italia. Sarri ha capito che era soprattutto una questione di condizione fisica e aspettandola si è concentrato su dettagli che sono diventati man mano certezze: il 4-3-3 ormai sistema tattico di riferimento, Pjanic nel cuore del centrocampo e la coppia DybalaRonaldo.
DUBBI NO
«Mai avuto dubbi su Paulo il pensiero sereno dell'allenatore a fine gara - mi sembra che ora si sia convinto a giocare più vicino all'area e a Ronaldo». Qualcuno era convinto che non potessero giocare insieme, ma la qualità evidentemente non è mai incompatibile. Non è un caso che la sintonia sia diventata presto sinergia totale, confermata da quattro partite consecutive con entrambi sul tabellino marcatori. Paulo incanta, Cristiano trascina, il resto viene e va ma è come se la Juve avesse riacceso l'interruttore e ritrovato fiducia, con meno equivoci tattici e sempre meno incertezze. Le bandiere, in un contesto simile, diventano valore aggiunto e non presenze ingombranti, come un certo Gigi Buffon, che non ha mai perso fame e stimoli.
LA CHAMPIONS DI GIGI
«L'unica pressione che sentivo era sulla gara le sue parole ma sono felicissimo per il record. Non mi sono mai accontentato, se ho le motivazioni giuste posso ancora dare ottime risposte. Il rinnovo? Fino a 43 anni ci siamo, ma la Champions mi ronza sempre in testa». Il Toro doveva essere vittima sacrificale e lo è stato, nonostante una mezz'ora in cui ha rischiato di ritrovarsi 2-2. Ma Longo paga caro gli errori individuali (Lyanco, Izzo e Djidji) di una difesa crollata sotto le cannonate bianconere. La Juve parte fortissimo, con l'1-0 di Dybala al 3', domina e raddoppia con Cuadrado. Lentamente il Toro risale la corrente, fino a trovare la scossa decisiva con il tiro di Verdi, anca e braccio di de Ligt in area. Dopo un ripensamento e il consulto Var Maresca concede il rigore trasformato da Belotti, i granata la riaprono e sfiorano il pareggio con gol annullato (giustamente) per fuorigioco di Verdi, ma poi alla distanza esce di nuovo la Juve che ristabilisce le distanze con la sua qualità e i cambi dalla panchina. Ci pensa Ronaldo a ristabilire le distanze, con una punizione perfetta dal limite. Douglas arrotonda con la deviazione di Djidji (autogol clamoroso) sul 4-1, l'unico neo sono le ammonizioni di Dybala e de Ligt (diffidati) che salteranno il Milan.
Alberto Mauro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci