SERIE B
PORDENONE Pordenone fuori dalla Dacia Arena? La voce si è diffusa

Venerdì 5 Giugno 2020
SERIE B
PORDENONE Pordenone fuori dalla Dacia Arena? La voce si è diffusa in città ieri dopo la videoconferenza tenuta dal sindaco Alessandro Ciriani e dall'assessore allo Sport e Lavori pubblici Walter De Bortoli sulle problematiche della gestione degli impianti sportivi dovute al Coronavirus. Durante la conferenza, infatti, a causa di un microfono lasciato aperto, oltre una ventina di partecipanti avrebbe udito tratti di una conversazione telefonica fra il dg del Pordenone Giancarlo Migliorini e un interlocutore sconosciuto che preannunciava la risoluzione del contratto di utilizzo dell'impianto gestito dai Pozzo. Ovviamente si è pensato subito a questioni di carattere economico, cosa smentita immediatamente e categoricamente dallo stesso Mauro Lovisa interpellato in seguito.
QUESTIONE DI TRAFFICO
«Con Gianpaolo Pozzo ha voluto precisare Lovisa non esistono problemi. I rapporti sono sempre stati e sono tuttora ottimi. Mi sono sentito con lui non più tardi di un'ora fa. Fra di noi non esistono questioni economiche. Se c'è stato qualche ritardo nei pagamenti del canone di utilizzo dello stadio, si è trattato di piccoli inconvenienti burocratici dovuti particolarmente in questi ultimi tempi ai rallentamenti causati dalla situazione che stiamo tutti vivendo e sperimentando con le misure anti-pandemia. La questione vera aggiunge poi il numero uno neroverde riguarda la convivenza alla Dacia Arena dopo la ripresa della stagione che costringerà sia noi che l'Udinese a scendere in campo in pratica ogni tre giorni. Al di là delle concomitanze di impegni negli stessi giorni (Udinese-Sampdoria e Pordenone-Pisa sono attualmente entrambe in programma per il 12 luglio, ndr) ci sono tutte le misure previste dal protocollo medico-scientifico della Figc da seguire con operazioni di sanificazione ripetute. Per questo arriva al punto Lovisa si sta valutando l'opportunità di rinnovare o meno il contratto di utilizzo della Dacia Arena dopo il 30 giugno, data che avrebbe dovuto rappresentare l'ultimo giorno della stagione 2019-20».
IPOTESI TRIESTE
Mauro Lovisa assicura che esiste la volontà di entrambi i sodalizi di trovare una soluzione accettabile. «Il nostro dg Giancarlo Migliorini e il dg bianconero Franco Collavino ha detto infatti - stanno studiando il problema. Se sarà possibile, continueremo la convivenza. Altrimenti saremo noi a trovare una soluzione alternativa. Di sicuro ha preannunciato re Mauro dovremo giocare almeno un paio di partite in un impianto diverso da quello di piazza Argentina. Stiamo valutando la possibilità di chiedere ospitalità alla Triestina. La distanza del Rocco, più che doppia rispetto a quella del Friuli (115 chilometri contro i 55 chilometri dell'impianto friulano, ndr), non costituirebbe un grosso problema visto che comunque ha concluso Lovisa - tutte le partite di questa nuova fase verranno giocate a porte chiuse».
Vero, ma disputare le prossime dieci importantissime partite a Trieste per i ramarri, ormai abituati alla Dacia Arena, significherebbe in pratica giocare in campo neutro con tutte le implicazioni del caso.
QUESTIONE STADIO
L'improvviso problema di convivenza fra zebre e ramarri alla Dacia Arena fa riemergere con forza il problema dell'assenza di uno stadio comunale o di proprietà entro i confini cittadini o della Destra Tagliamento che possa ospitare le gare interne del Pordenone in serie B e auspicabilmente nel prossimo futuro anche in serie A. Problema per risolvere il quale Mauro Lovisa stava lavorando assieme all'amministrazione comunale prima dello scoppio della pandemia. E problema che re Mauro intende risolvere allargando pure la base societaria attraverso l'ingresso di forze economiche fresche una volta rientrati nella normalità. La conquista della serie A potrebbe essere fattore fondamentale per accorciare i tempi.
Dario Perosa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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