RUGBY
ROVIGO Per Rovigo è stato una «leggenda rossoblù»,

Sabato 24 Luglio 2021
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ROVIGO Per Rovigo è stato una «leggenda rossoblù», come l'ha definito la società. Per la Nazionale italiana «uno dei 15 ragazzi italiani che aprirono la nuova era nella storia del rugby, partecipando alla prima partita del Mondiale 1987» ha ricordato il presidente federale Marzio Innocenti, allora suo capitano. Per chi l'ha conosciuto in campo e fuori è stato un leader, un condottiero, un trascinato.
Questo e molto altro resterà nella memoria di Tito Emilio Lupini, pilone destro di rara solidità e aggressività, morto ieri a 65 anni per le conseguenze del Covid. Era già successo purtroppo a un altro pilone che ha fatto la storia del nostro rugby, Massimo Cuttitta. Lupini è deceduto dopo circa due mesi di ricovero in ospedale a Johannesburg, dove viveva con la famiglia. Il giorno prima il virus si era portato via anche la madre Wanda, 92 anni.
Figlio di emigrati bergamaschi, dopo la carriera sportiva era tornato in Sudafrica facendo fortuna come imprenditore proprio grazie a un'intuizione avuta durante la carriera di rugbista a Rovigo. Esportare e produrre laggiù la ricetta della Ciabatta Polesana, il tipico pane prodotto ad Adria. È stato un successo clamoroso. Tito ha allestito su un laboratorio sempre più grande, con oltre un centinaio di lavoratori, diventando fornitore dei principali ristoranti e punti vendita sudafricani. Pilone, insomma, come contadino: braccia (invece di scarpe) grosse e cervello fino. Lupini ha rispecchiato in pieno il detto.
DUE SCUDETTI
Per quanto rigurda le gesta in campo, Lupini, dopo aver giocato in Sudafrica nella sua provincia del Transvaal, è arrivato a Rovigo nella stagione 1984/85. Da allora ne ha messe insieme nove fra giocatore (123 presenze) e allenatore. Per una paio di stagioni ha ricoperto entrambi i ruoli. Anzi tre visto che era pure il capitano. Questo spiega da solo le capacità di leadership del personaggio. Nelle nove stagioni a Rovigo, insieme agli altri sudafricani Botha, Smal, Smith e a una generazione di talenti uscita dal vivaio ha vinto due scudetti (1988, 1990) e raggiunto due finali (1899, 1992). Tutte e quattro le sfide giocate contro Treviso. Torridi anche i derby con il Petrarca di Campese. In maglia azzurra invece undici le presenze. Insieme a Rudy Ambrosio ha aperto le porte all'utilizzo degli oriundi.
Ivan Malfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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