Rovigo primo stadio di rugby a riaprire le porte ai tifosi

Mercoledì 2 Settembre 2020
Rovigo primo stadio di rugby a riaprire le porte ai tifosi
Il Battaglini di Rovigo negli anni 60 (quando non si chiamava ancora così) è stato il primo stadio in Italia costruito solo per il rugby. Negli anni 70/'80 è stato il primo a diventare sede stabile della Nazionale (presidente Fir Aldo Invernici) e ad ospitare Italia-All Blacks. Nell'era Covid sarà il primo nel rugby ad aprire le porte al pubblico dopo il lungo lockdown, 200 giorni esatti dall'ultima gara. Altri sport invece l'hanno già fatto.
Succederà oggi alle ore 19. Per un partitella in famiglia di una società di dilettanti, non per un match vero. Come sarebbe potuto succedere nei derby fra professionisti di Pro 14, dove invece Treviso e Zebre hanno scelto le porte chiuse. Questa è la cosa ancora più stupefacente. E su cui riflettere. A quell'ora alla Festa dell'abbonato, una novità per il club, scenderanno in campo la squadra Rossa e la squadra Blu (i colori sociali) della FemiCz per due tempi di 20'. Sugli spalti della capienza di 2500 posti (aperta solo la tribuna Lanzoni) potranno accedere circa 800 persone, distanziate, con mascherina e autocertificazione. Si tratta dei possessori della tessera d'abbonamento (540 paganti, gli altri omaggi o sponsor) della scorsa stagione. Tifosi che non hanno chiesto il rimborso o il bonus nonostante quasi mezzo Top 12 non sia stato disputato. La festa e la partitella sono il ringraziamento e la fidelizzazione della società per il sostegno. Potranno vedere in anteprima i nuovi acquisti del Bersaglieri e dire «io c'ero» a questa nuova prima volta del Battaglini.
Ivan Malfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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