Rover lancia Bamoussa verso le Olimpiadi

Mercoledì 20 Novembre 2019
ATLETICA
PORDENONE L'anno dei record. Il 2019 dell'atletica che si sta concludendo verrà ricordato per una serie di motivi: gli stessi che il presidente della Fidal, Ezio Rover, ha celebrato in occasione della tradizionale Festa provinciale.
- Da che cosa cominciamo?
«Senza dubbio comincia il numero uno federale dal numero dei partecipanti alle varie manifestazioni organizzate su strada, in montagna, su pista e alle quattro corse campestri: 10 mila concorrenti per 34 appuntamenti complessivi».
- A proposito: in Coppa Provincia per il 2020 sono previsti cambiamenti?
«Direi che le basi sono solide. Nella riunione del 26 novembre decideremo, insieme a tutte le società, quali gare mantenere ed eventualmente cosa modificare rispetto a quest'anno. Una cosa è già certa: non manterremo, nel contesto del circuito, la gara di corsa in montagna in Val de la Roja a Montereale Valcellina che era stata inserita nel programma per chiudere il cerchio delle otto tappe, dopo l'indisponibilità della Libertas Porcia ad allestire uno dei due eventi programmati».
- A quali alternative state pensando?
«O affideremo l'organizzazione di una tappa all'associazione Chei de la Mandorla di Lestans, oppure alla Valmeduna».
- E per quanto riguarda Atletica Giovani?
«Formula che vince non si cambia. In linea di massima la prove resteranno 7 e confermeremo, per quanto riguarda Cadetti e Cadette, i premi Supertop».
- Quali società stanno investendo maggiormente sui ragazzi?
«La sorpresa più bella arriva dai Podisti Cordenons, sodalizio che sino a qualche anno fa si occupava solamente di Master. Non dimentichiamo poi la tradizione che vantano Libertas Porcia e Sanvitese Durigon con i vari Mattia Favretto, Rachele Mezzavilla, Edoardo Falcomer e Francesco Ingegnoli. Senza tralasciare l'impegno costante di Casarsa, Sacile e Brugnera Pordenone Friulintagli. Quello che invece devo constatare, purtroppo, è la carenza di tecnici».
- Come intende far fronte a questo problema?
«È una questione che, partendo dal Comitato regionale, dovrebbe giungere a Roma. In Friuli Venezia Giulia viene bandito un corso all'anno, con un precorso che si tiene al PalaBernes di Udine. Un aspirante allenatore deve sacrificare tutti i weekend, cosa francamente impensabile. Non solo: a differenza di altri sport, i tecnici percepiscono dalle società con le quali collaborano un piccolo rimborso spese, ma è nulla rispetto al tempo e all'impegno che ci mettono. A mio avviso dovrebbe essere la Fidal nazionale a sovvenzionare maggiormente i sodalizi, permettendo loro d'investire sugli allenatori».
- Capitolo Master. Che prospettive vede nella Destra Tagliamento?
«Noto un grande fermento. Purtroppo non tutte le società lavorano per il nostro territorio. La crescita del movimento sarebbe più evidente se tutte remassero nello stesso verso. Auspico vivamente che, a partire dal prossimo quadriennio olimpico, qualcosa cambi».
- Pensando a Tokyo 2020, quali tra gli alfieri del Friuli Occidentale potrebbero ambire realisticamente ai Giochi?
«Ora che Abdoullah Bamossa ha risolto tutti i suoi problemi fisici, sono convinto che potrà giocarsela sino in fondo per un posto in Nazionale. Tra l'altro da qualche settimana è tornato ad allenarsi con me e, nonostante i turni in fabbrica, vedo in lui la grinta e la determinazione di sempre».
- E Federica Botter?
«Non lo escludo, ma nel giavellotto dovrebbe migliorarsi almeno di 4 metri. Difficile, non impossibile».
- Dopo Tokyo si rinnoverà il Comitato provinciale della Fidal. Lei tornerà nuovamente in corsa?
«Deciderò 10 giorni prima delle votazioni. Intanto penso a concludere in bellezza il mio mandato».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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