Prandelli riparte dal Genoa: «Emozionato»

Sabato 8 Dicembre 2018
IL RITORNO
Cesare Prandelli è tornato. Aveva lasciato la serie A dopo un lustro eccellente con la Fiorentina, eliminato dal Bayern Monaco in Champions league, negli ottavi, solo per due gol in fuorigioco convalidati dall'arbitro Ovrebo. Da ieri è sulla panchina del Genoa al posto di Ivan Juric, cacciato dopo la clamorosa eliminazione casalinga in Coppa Italia ad opera dell'Entella. All'ora di pranzo l'ufficializzazione dell'accordo biennale fino a giugno 2020. Nel pomeriggio ha guidato il primo allenamento in vista del debutto di domani alle 18 con la Spal. Come vice avrà il fidatissimo Gabriele Pin, trevigiano di Vittorio Veneto, il preparatore atletico sarà Valter Vio e l' osservatore Lorenzo Ciulli. Prandelli racconta la sua gioia: «Sono nella società più antica d'Italia. Sono molto emozionato, il Ferraris è uno stadio che ha sempre affascinato calciatori e allenatori, è l'ambiente migliore per giocare al calcio. Possiamo ottenere i risultati prefissati. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi sia vicini che lontani».
Prandelli si faceva chiamare Claudio quando era la prima riserva del centrocampo della Juve di Trapattoni, che in Italia vinceva molto e anche in Europa con la Coppa Uefa a Bilbao. È diventato Cesare da allenatore, compresa la stagione 2000-2001, quella dell'ultima promozione in A del Venezia, poi esonerato dal solito Zamparini. Cesare ha sempre giocato bene, vinto tanto in B, e sfiorato due volte il preliminare di Champions League con il Parma. In nazionale lo volle l'amico Sacchi, fu secondo a Euro '12 e dimissionario dopo l'uscita al primo turno al mondiale brasiliano, colpa delle sconfitte con la Costa Rica e l'Uruguay, complice espulsione ingiusta di Marchisio. Da allora ha inanellato esoneri, in Turchia, Spagna e Arabia.
Vanni Zagnoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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