Pochi giorni fa sono stati celebrati i 60 anni della popolare trasmissione Tutto

Lunedì 20 Gennaio 2020
Pochi giorni fa sono stati celebrati i 60 anni della popolare trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto. Nell'epoca delle pay tv e delle partite-spezzatino, quel programma assomiglia sempre di più ad una leggenda. Se c'è ancora un tocco di romanticismo in questo calcio moderno, dominato dagli interessi che lo gestiscono e ora dai fuorigioco analizzati al microscopio, ecco, quel sigillo lo dà proprio Tutto il calcio....
Nessuna immagine messa in onda può ricreare la magìa che regalavano le voci della radio, soprattutto tra gli anni 60 e la prima parte dei 90, quando per vedere i primi gol bisognava aspettare 90° minuto con Paolo Valenti ed i suoi giornalisti. Generazioni di italiani sono cresciute con quelle voci mitiche. Hanno amato il calcio perché glielo hanno fatto amare loro con racconti a volte pasticciati, con poca tattica, ma con molto calore e passione.
Quelle voci sono state, per decenni, udite dagli adulti e dai ragazzini attaccati alla radiolina. La prima puntata di Tutto il calcio... è avvenuta il 10 gennaio 1960. Fino allora, dal 1936, la radio aveva trasmesso soltanto il secondo tempo di una partita, mai annunciata in anticipo per non danneggiare gli incassi delle società. Gli altri risultati e poche note di cronaca venivano telefonati in redazione e poi girati a Nicolò Carosio che li leggeva alla fine della sua partita. Già negli anni '50 Guglielmo Moretti ne aveva parlato con i colleghi Zauli, Martellini e Bortoluzzi: si poteva introdurre collegamenti multipli dai campi.
Ma si poté partire, dopo un mese di prove a circuito chiuso, solo a gennaio 1960, ottenuto il via libera da Figc e Lega calcio. A dirigere l'impresa dallo studio centrale di a Milano, c'era Bortoluzzi (e ci rimase per 27 anni). Carosio, che non aveva piacere dividere la scena con gli altri, si staccò presto dalla trasmissione. A diventare celebri, negli anni successivi, furono altre voci: Enrico Ameri, di Sandro Ciotti, Alfredo Provenzali, Claudio Ferretti, Beppe Viola ed Ezio Luzzi. Alla fine arrivarono Scaramuzzino e Repice. Nei primi 17 anni vennero trasmessi solo i secondi tempi, poi, nel 1977, per frenare la concorrenza delle radio private, si cominciò anche con i primi 45'. Negli anni d'oro, Tutto il calcio ha superato anche i 20 milioni di ascoltatori. Il record, 28 milioni, nell'ultima giornata del campionato 1972/73, in occasione della fatal Verona, col Milan sconfitto per 5-3 al Bentegodi e scudetto alla Juve.
Si racconta che il 4 giugno 1961 Sandro Ciotti urlò, durante il programma, Clamoroso al Cibali, per annunciare il 2-0 del Catania sull'Inter. Si tratta di una leggenda metropolitana, perché quel giorno Tutto il calcio non andò in onda. Nei primi 10 anni le istituzioni calcistiche obbligavano la trasmissione a fermarsi nelle ultime 4 giornate, perché si pensava che potesse falsare il campionato; poteva essere trasmesso soltanto il secondo tempo di una gara ininfluente per la classifica. Quindi il 4 giugno 1961 non poteva esserci un collegamento con Catania, né l'urlo di Sandro Ciotti.
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