«PENALIZZATI DALL'ARBITRAGGIO»

Lunedì 16 Settembre 2019
IL PERSONAGGIO
Tutti o quasi gli occhi erano puntati su di lui, Adriano Montalto, punta centrale arrivata due settimane fa in prestito dalla Cremonese, al suo esordio allo stadio Penzo. Un giocatore di esperienza arrivato in laguna per dare manforte al reparto offensivo arancioneroverde. Aspettative su cui comunque già in settimana Dionisi aveva gettato acqua sul fuoco, considerando anche che è reduce da una frattura al malleolo che lo ha tenuto ai box praticamente per tutta la scorsa stagione: «Si parla troppo di lui aveva avvertito il mister - ma ha bisogno di giocare perché lo scorso anno sappiamo quello che gli è successo» ed infatti Montalto è partito dal primo minuto (sostituito solo nel finale da Capello). Purtroppo però l'espulsione di Aramu ha cambiato le carte in tavola, privando il Venezia di un elemento fondamentale di raccordo tra il centrocampo e le punte: «Siamo stati penalizzati da un episodio negativo ad inizio gara commenta il giocatore siciliano però la squadra ha saputo reagire a ha fatto tanto per cercare di portare a casa un risultato utile. Mi sarebbe davvero piaciuto aver potuto giocare la partita undici contro undici, perchè onestamente in campo non ho visto tutta questa grande differenza. Nonostante il Chievo sia una squadra che punta ad un rapido ritorno alla serie A, soprattutto nel primo tempo non è che abbiano fatto molto di concreto e il gol del vantaggio è arrivato solo grazie ad una nostra disattenzione. Sarebbe stata una gara completamente diversa se l'avessimo potuta affrontare ad armi pari».
Difficile anche commentare il suo affiatamento con l'altra punta Bocalon, visto che le due punte sono state costrette a cambiare il loro gioco per sopperire all'assenza del compagno: «Credo che per quanto riguarda la gara con i veronesi questa intesa sia davvero impossibile da giudicare - ammette il centravanti lagunare - alla fine non ci sono stati molti fraseggi o palle giocabili per poter esprimere una valutazione, del resto ad un certo punto non era più una gara da giocare col fioretto, c'era da fare la guerra. Nel gioco impostato dal mister normalmente non è che comunque ci siano molti lanci lunghi e in ogni caso abbiamo dovuto sacrificarci per cercare di aiutare i compagni, essere bravi a tenere la parla per far respirare un po' la squadra in difesa e contrastare le loro aperture sulle fasce».
Giocatore di lunga esperienza, che dal suo esordio a 19 anni nel 2007 ha cambiato una quindicina di maglie, Montalto non ha sentito particolari pressioni nell'esordire per la prima volta davanti ai supporter arancioneroverdi: «Sono stato contento di vedere tanti tifosi che ci sostenevano sottolinea il giocatore nativo di Erice e soprattutto che ci abbiano continuato ad incitare anche quando siamo ci siamo trovato costretti a giocare con un uomo in meno. Credo abbiano apprezzato la nostra volontà di non mollare e provarci comunque, e credo che questo sia anche il bello di questo sport, quando il tuo pubblico cerca di spingerti e sostenerti in un momento di difficoltà». Per quanto riguarda invece l'aspetto fisico, considerando anche il lungo stop a cui è stato costretto nell'ultima stagione? «La sensazione è senz'altro positiva rassicura Montalto sto mettendo minuti di gioco e sto prendendo condizione e quella con il Chievo è stato anche un bel banco di prova dal punto di vista fisico, perché eravamo molto bassi, sia io che Bocalon ci sacrificavamo cercando di andare a chiudere le fasce e correvamo a destra e sinistra per cercare di arginare i ribaltamenti di fronte di Esposito».
Andrea Manzo
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