PALLAVOLO
Giochiamo per Plinio. Domenica la Spes Arena sarà la sede di un

Venerdì 22 Novembre 2019
PALLAVOLO
Giochiamo per Plinio. Domenica la Spes Arena sarà la sede di un evento doppiamente importante per Belluno e la Pallavolo Belluno. Il Memorial Possamai, infatti, consentirà di ricordare quel dirigente così concreto e di poche parole, così importante e fondamentale come sanno essere quei volontari senza i quali le società sportive forse andrebbero avanti lo stesso, ma prive di quell'anima così locale, famigliare, collaborativa. Plinio Possamai è morto lo scorso mese di giugno e ora, a novembre, gli sarà reso onore come probabilmente sarebbe piaciuto a lui per primo: con un evento sportivo. Perché Plinio, come ricordato ieri sera dal presidente della Provincia, Roberto Padrin, era anche un calciatore («il portiere degli Amici del Ponte»). E poi padre di un pallavolista, insomma uno che in questo mondo ci stava a suo agio. Ma il torneo presentato ieri sera nella sala degli Affreschi della Provincia (non era quindi casuale la citazione del padrone di casa, Padrin) è importante anche perché per la prima volta porta il Trofeo internazionale Paolo Bussinello (giunto all'edizione numero 19) in provincia. Si tratta di un circuito di manifestazioni, in realtà, voluto dalla Scuola di pallavolo Anderlini di Modena, uno dei centri nevralgici del volley italiano. E anche una delle società con cui collabora un gigante della pallavolo femminile italiana come l'Imoco Conegliano, non a caso delegata a organizzare la fase veneta del Trofeo Bussinello. E qui il cerchio si chiude.
LA SCELTA
L'Imoco, infatti, ha scelto Belluno e la Pallavolo Belluno come sede e partner organizzativo. Il club presieduto da Francesco De Bortoli ha quindi accettato e così domenica sei squadre femminili della categoria Under 16 si confronteranno alla Spes Arena: oltre alle padrone di casa, la stessa Anderlini Modena, le padovane dell'Alta Valsugana, il Vega Ftv Team 2016 e due sestetti veneziani come Synergy e Imoco San Donà. L'ennesimo collegamento (Imoco), l'ennesima ramificazione. Quella bellunese è impersonata da Gibì De Mari, ora dirigente del settore giovanile a Conegliano, ieri affiancato da Silvia Giovanardi. Perché l'Imoco - pur in ritardo - non ha voluto snobbare la conferenza stampa in Provincia, dove è sbarcata guidata dal presidente Pietro Maschio e rappresentata anche da quattro giocatrici, due dell'Under 14 campione d'Italia, e due della prima squadra, quest'anno già vincitrice della Supercoppa, reduce dal successo in Champions dell'altra sera e già concentrata sul Mondiale per club in programma in Cina a inizio dicembre.
LE CAMPIONESSE
Più timida la pantera Terry, padovana di origine nigeriana (e cugina della fenomenale Paola Egonu), che ha parlato dell'impegno necessario per recuperare da un brutto infortunio. Più loquace Eleonora Fersino, veneziana di Chioggia, libero di ruolo, esempio di come si possa arrivare ai massimi livelli partendo da un club satellite dell'Imoco, ovvero proprio San Donà. «Conciliare lavoro e studio costa fatica, ma si può fare», ha detto Eleonora, toccando un tasto molto sensibile per l'uditorio, composto in buona parte dalle giocatrici dell'Under 16 della Pallavolo Belluno. «Lei è arrivata a 13 anni nel settore giovanile dell'Imoco - ha spiegato Silvia Giovanardi - all'inizio faceva su e giù da Chioggia, poi si è trasferita. Ed è pure riuscita a diplomarsi prima del tempo. Il futuro? Contano tre cose: il fisico, la tecnica e la dedizione. E bisogna dire che le ultime generazioni hanno un po' perso il senso del sacrificio».
IL PROGRAMMA
Domenica si inizierà a giocare alle 9; le 6 squadre saranno divise in 2 gironi, nel pomeriggio la fase finale. «Grazie Imoco per l'attenzione al territorio», hanno detto in coro lo stesso De Mari e il presidente De Bortoli, pronto a elogiare anche «la grande squadra di dirigenti che si è formata nella nostra società, una realtà importante che sta avendo entusiasmo, pubblico e risultati con le sue due squadre in serie B». Traguardi per i quali l'assessore comunale Bogo ha espresso «riconoscenza. La città sta rispondendo, la società va ringraziata per questo lavoro».
Maurizio Ferin
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