LO SCENARIO
FIUMICINO Se ieri, nell'hotel a due passi dall'aeroporto romano di

Martedì 23 Ottobre 2018
LO SCENARIO FIUMICINO Se ieri, nell'hotel a due passi dall'aeroporto romano di
LO SCENARIO
FIUMICINO Se ieri, nell'hotel a due passi dall'aeroporto romano di Fiumicino, è nata un'alleanza forte (compatta intorno al nome di Gabriele Gravina) è stata probabilmente sancita anche l'interruzione (temporanea?) di un'amicizia. Quella che legava Cosimo Sibilia al presidente del Coni Giovanni Malagò, amici ancor prima che compagni di viaggio nel mondo dello sport. Il rapporto tra i due si è incrinato, per non dire rotto, sulla crisi che per nove mesi ha attanagliato la Federcalcio. Sibilia, presidente della Lega Dilettanti, la più forte (in senso numerico e non solo) tra le diverse componenti federali, in questa crisi ci ha messo la faccia, scendendo in campo in prima persona il 29 gennaio scorso («perchè la Lega di A non era stata in grado di esprimere un suo candidato») e dando vita a quel 73% «che ha portato a questa elezione, che altrimenti non ci sarebbe stata».
LA FACCIA
L'ex senatore, il più applaudito dalla sala, oggi deputato, rimprovera al numero uno dello sport di non aver fatto altrettanto. Di non essersi, cioè, assunto in prima persone l'onere del commissariamento della Figc, lasciando in mano all'ex segretario del Coni, Roberto Fabbricini, la gestione straordinaria, fortemente criticata. Gestione che ha sfilato alla sua Lega il calcio femminile e che è mancata di condivisione, quella che Gravina ha più volte richiamato ieri, prima e dopo la sua elezione. E che, ora, dovrà manifestarsi nella composizione di un Consiglio Federale che al momento non è convocabile, in attesa di capire se Nicchi (che reclama il diritto a starci come presidente Aia e non come Marcello Nicchi) Tommasi (che ha lasciata vuota la sua sedia nella conferenza stampa post-elezione, lanciando un segnale di dissenso personale) e gli altri possono sedersi intorno al tavolo di via Allegri.
Sulla scia di quanto ha fatto Lotito, Gravina è convinto di sì e per questo si è preso un paio di giorni di tempo per sciogliere il dilemma e poter così convocare il suo primo Consiglio la prossima settimana. Per dare, così, quella forte risposta chiesta dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, che vigila sul nostro calcio (i suoi ispettori già sarebbero stati in Figc) affinché non ci siano quelle ingerenze politiche vietate dall'organismo mondiale del calcio.
Roberto Avantaggiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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