LE REAZIONI
Una marea di meritati elogi per Francesco Bettella dopo il bronzo vinto a Tokyo. «È stata una gara di alto livello dice Moreno Daga, che da cinque anni lo allena alla Padova Nuoto e naturalmente sono molto felice per Francesco. La mia soddisfazione però non sta solo nel risultato, ma su come questo è arrivato, sul lungo percorso fatto per poter andare alle Paralimpiadi. Non sempre è stato facile, Francesco è un ragazzo molto consapevole e sensibile, ha una disabilità grave, e tra noi si è instaurato un rapporto di fiducia che va oltre quello che c'è di solito tra un atleta e un allenatore». Poi aggiunge: «È stato bravissimo, aveva tanta pressione addosso, era conscio di essere il primo azzurro a poter vincere una medaglia, una grossa responsabilità. Prima che partisse per il Giappone gli ho detto di stare sereno, che era in buone mani, perché ritrovava Federica Fornasiero, che è stata la sua prima allenatrice e che lo conosce bene. Francesco ormai è un uomo e un atleta maturo, si è fatto trovare pronto. E sono convinto che farà molto bene anche nell'altra sua gara, i 50 metri dorso. Me lo aspetto nuovamente sul podio».
UN ESEMPIO
Questo il commento del sindaco Sergio Giordani: «Come nel 2016, quando aveva regalato la prima medaglia all'Italia anche a Rio, Francesco porta ancora una volta ai massimi livelli dello sport la nostra bellissima Padova». «Fantastico Francesco, fatico a trovare le parole per esprimere la gioia per questa medaglia dice l'assessore allo sport, Diego Bonavina Bettella riesce a coniugare gli impegni professionali con lo sport di alto livello, e lo fa nel modo giusto come tutti dovrebbero, diventando un esempio. Provo una grande ammirazione».
Entusiasta anche il governatore Luca Zaia: «Sono cominciate alla grande le paralimpiadi di Tokio per gli atleti veneti. La prima gioia è venuta dal nuotatore Francesco Bettella, medaglia di bronzo nei 100 metri dorso. Bravo Francesco, e grazie da tutto il Veneto che ama le sfide impossibili e di solito, come te, le vince».
«Sono strafelice commenta Silvana Santi, presidente di Civitas Vitae Prima della gara era teso, avvertiva la responsabilità. Questo è un bronzo che vale oro, frutto della tenacia e della determinazione, della scelta di non mollare anche quando la strada era tutta in salita: cinque anni dopo il doppio argento di Rio, Francesco Bettella è ancora sul podio olimpico».
L'ULTIMA DANZA
Voglio ballare questa ultima danza al massimo delle mie capacità, aveva scritto Francesco su Facebook poche settimane prima di salire sull'aereo che l'avrebbe portato a Tokyo: ha stretto i denti e mantenuto la promessa, vincendo il bronzo. Affetto da una malattia genetica, Francesco ha ottenuto l'idoneità sportiva a gareggiare alle Paralimpiadi di Tokyo presso il nostro ambulatorio di Medicina dello Sport del Complesso sociosanitario ai Colli, diretto dal dottor Maurizio Schiavon. Qui è stato seguito durante tutta la preparazione preolimpica dalla specialista Maria Emanuela Mometto, stella di Bronzo al merito paralimpico, con monitoraggio della composizione corporea (massa magra, massa grassa, idratazione) e dell'alimentazione più bilanciata in funzione della prestazione sportiva. «Siamo molto contenti per questa medaglia vinta da Francesco dice il dottor Schiavon È un po' come se assieme a lui danzassimo sull'acqua anche noi che lo abbiamo accompagnato nel percorso di preparazione alle Paralimpiadi. Questo ragazzo è un esempio per tutte quelle persone con disabilità psico-fisica che nello sport possono trovare un'occasione di riscatto e inclusione sociale. I limiti sono soltanto nella nostra mente e l'impegno, il sacrificio, la forza di volontà li possono sempre abbattere, conducendo a risultati eccezionali».
Le congratulazioni a Bettella arrivano anche dal senatore Antonio De Poli: «Siamo orgogliosi della prima medaglia azzurra veneta alle Paralimpiadi di Tokyo. Il bronzo di Francesco Bettella è una bellissima notizia».
a.z
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Una marea di meritati elogi per Francesco Bettella dopo il bronzo vinto a Tokyo. «È stata una gara di alto livello dice Moreno Daga, che da cinque anni lo allena alla Padova Nuoto e naturalmente sono molto felice per Francesco. La mia soddisfazione però non sta solo nel risultato, ma su come questo è arrivato, sul lungo percorso fatto per poter andare alle Paralimpiadi. Non sempre è stato facile, Francesco è un ragazzo molto consapevole e sensibile, ha una disabilità grave, e tra noi si è instaurato un rapporto di fiducia che va oltre quello che c'è di solito tra un atleta e un allenatore». Poi aggiunge: «È stato bravissimo, aveva tanta pressione addosso, era conscio di essere il primo azzurro a poter vincere una medaglia, una grossa responsabilità. Prima che partisse per il Giappone gli ho detto di stare sereno, che era in buone mani, perché ritrovava Federica Fornasiero, che è stata la sua prima allenatrice e che lo conosce bene. Francesco ormai è un uomo e un atleta maturo, si è fatto trovare pronto. E sono convinto che farà molto bene anche nell'altra sua gara, i 50 metri dorso. Me lo aspetto nuovamente sul podio».
UN ESEMPIO
Questo il commento del sindaco Sergio Giordani: «Come nel 2016, quando aveva regalato la prima medaglia all'Italia anche a Rio, Francesco porta ancora una volta ai massimi livelli dello sport la nostra bellissima Padova». «Fantastico Francesco, fatico a trovare le parole per esprimere la gioia per questa medaglia dice l'assessore allo sport, Diego Bonavina Bettella riesce a coniugare gli impegni professionali con lo sport di alto livello, e lo fa nel modo giusto come tutti dovrebbero, diventando un esempio. Provo una grande ammirazione».
Entusiasta anche il governatore Luca Zaia: «Sono cominciate alla grande le paralimpiadi di Tokio per gli atleti veneti. La prima gioia è venuta dal nuotatore Francesco Bettella, medaglia di bronzo nei 100 metri dorso. Bravo Francesco, e grazie da tutto il Veneto che ama le sfide impossibili e di solito, come te, le vince».
«Sono strafelice commenta Silvana Santi, presidente di Civitas Vitae Prima della gara era teso, avvertiva la responsabilità. Questo è un bronzo che vale oro, frutto della tenacia e della determinazione, della scelta di non mollare anche quando la strada era tutta in salita: cinque anni dopo il doppio argento di Rio, Francesco Bettella è ancora sul podio olimpico».
L'ULTIMA DANZA
Voglio ballare questa ultima danza al massimo delle mie capacità, aveva scritto Francesco su Facebook poche settimane prima di salire sull'aereo che l'avrebbe portato a Tokyo: ha stretto i denti e mantenuto la promessa, vincendo il bronzo. Affetto da una malattia genetica, Francesco ha ottenuto l'idoneità sportiva a gareggiare alle Paralimpiadi di Tokyo presso il nostro ambulatorio di Medicina dello Sport del Complesso sociosanitario ai Colli, diretto dal dottor Maurizio Schiavon. Qui è stato seguito durante tutta la preparazione preolimpica dalla specialista Maria Emanuela Mometto, stella di Bronzo al merito paralimpico, con monitoraggio della composizione corporea (massa magra, massa grassa, idratazione) e dell'alimentazione più bilanciata in funzione della prestazione sportiva. «Siamo molto contenti per questa medaglia vinta da Francesco dice il dottor Schiavon È un po' come se assieme a lui danzassimo sull'acqua anche noi che lo abbiamo accompagnato nel percorso di preparazione alle Paralimpiadi. Questo ragazzo è un esempio per tutte quelle persone con disabilità psico-fisica che nello sport possono trovare un'occasione di riscatto e inclusione sociale. I limiti sono soltanto nella nostra mente e l'impegno, il sacrificio, la forza di volontà li possono sempre abbattere, conducendo a risultati eccezionali».
Le congratulazioni a Bettella arrivano anche dal senatore Antonio De Poli: «Siamo orgogliosi della prima medaglia azzurra veneta alle Paralimpiadi di Tokyo. Il bronzo di Francesco Bettella è una bellissima notizia».
a.z
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